I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Comiso hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale di Ragusa – Ufficio del G.I.P. su richiesta dalla Procura della Repubblica di Ragusa, nei confronti di D.V., 32 anni, vittoriese, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato di numerosi reati ed in particolare di riciclaggio e furto aggravato.

Nel mese di novembre 2018, l’indagato veniva sottoposto a controllo da parte di una pattuglia del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Comiso poiché notato alla guida di un’auto utilitaria rispondente alle medesime caratteristiche di un veicolo rubato a Comiso il giorno prima.

Nella circostanza, gli agenti appuravano che i segni identificativi del veicolo erano stati alterati in maniera tale da ostacolarne l’esatta identificazione; e segnatamente era stata apposta la targa di un altro veicolo, asportata la targhetta identificativa e abraso il numero di telaio.

Per tale ragione, stante il fondato sospetto della provenienza delittuosa, il mezzo veniva sottoposto a sequestro per essere sottoposto a successive e più approfondite verifiche e l’uomo denunciato all’autorità giudiziaria per il reato di riciclaggio. In effetti, l’esito degli accertamenti condotti consentiva di stabilire che si trattava proprio del veicolo rubato al legittimo proprietario il giorno primo del citato controllo.

Oltre a tale episodio, all’indagato vengono contestati altri due reati e segnatamente due furti commessi, rispettivamente, il 15 aprile ed il 30 maggio a Comiso. In entrambi i casi, erano stati forzati dei veicoli e asportati dal loro interno beni mobili ed effetti personali delle vittime. In tali circostanze, le indagini avviate dagli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Comiso, a seguito delle relative denunce, hanno permesso di raccogliere concreti elementi a carico dell’indagato il quale, anche per questi episodi, veniva segnalato all’Autorità giudiziaria per furto aggravato.

La Procura della Repubblica di Ragusa, concordando con le risultanze investigative offerte, richiedeva ed otteneva dal Gip del Tribunale ibleo l’emissione della misura cautelare degli arresti domiciliari che veniva eseguita dal personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Comiso.