polizia 10La procura stamani ha emesso tre misure cautelari a seguito di un’indagine della polizia di Comiso per reiterati furti in appartamento, in danno soprattutto di anziani. Tre persone sono state assicurate alla giustizia. In un colpo avevano anche ottenuto un bottino di 30mila euro. Sono stati incastrati dalle testimonianze e dalle intercettazioni.

Avevano perpetrato diversi furti in appartamento ma non sono stati molto professionali, perché si sono fatti fregare da una coppia di fidanzatini e dalle intercettazioni.

Nelle maglie della polizia sono finiti tre comisani: il pluri pregiudicato comisano, di 32 anni, Jacopo Verzeroli, che è stato ristretto in carcere, agli arresti domiciliari è finito un altro pluripregiudicato, Andrea D’Angelo, e un 19enne ha l’obbligo di dimora.

Sono tre misure cautelari emesse dal Gip del tribunale di Ragusa, dopo un’indagine della polizia di Stato che per mesi ha lavorato su una serie di furti perpetrati in appartamento, soprattutto in danno degli anziani.

E’ stata una coppia di giovani fidanzati ad essersi accorta dei movimenti sospetti dei tre ladruncoli: infatti questi, prima di mettere a segno il colpo, si  avvicinavano nelle case prese di mira, per un sopralluogo. Sono stati messi sotto controllo i telefoni dei sospettati. Le intercettazioni hanno confermato i fatti. Durante uno dei furti più importanti, quasi 30.000 euro in un solo colpo, Verzeroli, che si era introdotto in casa, era talmente contento che aveva contattato i complici, che erano all’esterno dell’abitazione per confidare loro: “ho trovato la sorpresa”; il complice preoccupato aveva riposto: “c’è qualcuno, c’è la vecchia?”; “no ci sono belle cose” (facendo intendere parecchio denaro). Proprio in occasione di quel furto in abitazione i tre complici erano riusciti a portare via quasi 20.000 euro in contanti e 10.000 euro in monili d’oro. Il gruppetto aveva dei ruoli ben precisi: il piano era quasi sempre lo stesso, uno in macchina, uno faceva da palo ed un altro entrava in casa, spesso salendo, arrampicandosi utilizzando un tubo pluviale o un palo della luce.

Verzeroli, il giovane che è finito in carcere, era colui che aveva sempre il compito di entrare in casa, in quanto molto agile e riusciva ad arrampicarsi con un qualsiasi appiglio. Sono state trovate le sue impronte digitale in una delle case depredate.

“La Polizia di Stato raccomanda tutti i cittadini della provincia di Ragusa di segnalare ogni elemento sospetto. È sempre meglio controllare e verificare una segnalazione di persone sospette, che constatare un furto o qualsiasi altro reato. Anche in questo caso il successo investigativo dei poliziotti della Squadra Mobile e del Commissariato, è frutto di un’attenta valutazione del pericolo da parte di una giovane coppia di fidanzati”.

Viviana Sammito