Passa in consiglio comunale la proroga al 30 settembre del pagamento dell’acconto IMU, senza sanzioni ed interessi per i cittadini di Comiso.

“E’ strumentale quanto demagogico pensare che solo il rinvio a dicembre dell’acconto IMU avrebbe risollevato il carico dei contribuenti che da mesi affrontano la grave crisi economica emersa a seguito della pandemia – esordisce l’assessore Pepi -. Questa amministrazione ha scelto di operare secondo una linea di equilibrio tra le diverse esigenze: assicurare che quei contribuenti particolarmente colpiti dalla crisi economica possano scegliere di pagare l’acconto IMU a tre mesi e mezzo di distanza dalla scadenza naturale dell’acconto IMU senza che gli stessi si trovino a versare sanzioni ed interessi ed allo stesso tempo evitare la concentrazione di numerose scadenze nel mese di dicembre, mese in cui oltre al saldo della stessa IMU, vi sono molte altre scadenze tributarie e fiscali. Prorogare la scadenza al 16 Dicembre, come proponevano i gruppi di opposizione si sarebbe tradotta nella possibilità di far diventare l’IMU una rata unica di fine anno e la Giunta non ha mai ritenuto plausibile una simile soluzione; anche il civico consesso, con responsabilità e grande collaborazione ha scelto di approvare tale proposta, garantendo un supporto ai contribuenti che hanno registrato difficoltà economiche.  E’ stato anomalo costatare che mentre da settimane in città si leggono manifesti in cui si paventa che l’amministrazione abbia detto “NO” allo “stop delle tasse comunali” a firma proprio dei gruppi di opposizione del PD poi si scelga di dire “NO” al rinvio dell’all’acconto IMU al 30 settembre. Un’occasione mancata per dimostrare che le scelte importanti nell’interesse della città vanno operate senza distinzione di colore politico. Tuttavia ieri, grazie alla responsabilità dei consiglieri comunali di maggioranza è stata sigillata la possibilità di versare l’acconto IMU senza sanzioni ed interessi entro il 30 settembre per chi ha avuto difficoltà economiche a causa della pandemia. C’è chi vuole fare gli interessi della città – conclude l’assessore – e si assume la responsabilità di approvare gli atti”.




Sull’atto si registrano malumori, Articolo Uno afferma: “Dopo due giorni imbarazzanti in consiglio Comunale l’Amministrazione Schembari decide, rarità assoluta in Italia, di mantenere inalterate le scadenze IMU per i Comisani. Con un provvedimento incompatibile con la normativa vigente prova a cancellare le sanzioni solo per chi paga entro il 30 settembre autocertificando difficoltà da covid 19. Chiediamo per rispetto alla città le dimissioni dell’Assessore al Bilancio, ormai definitivamente in confusione. Sarebbe bastato  – si legge nel comunicato Stampa di Articolo Uno – spostare la scadenza al 30 settembre ma, ignorando il meccanismo dei trasferimenti statali che avrebbero garantito comunque i fondi all’ente, Giunta e Maggioranza hanno incomprensibilmente preferito mantenere la scadenza ed armare un meccanismo di autocertificazione di dubbia legittimità e complessa applicazione destinato a penalizzare i cittadini comisani. Non si sa cosa si debba autocertificare e quanti, a questo punto, possano effettivamente beneficiare dell’agevolazione.”

Anche dal PD piovono critiche: “Immaginavamo che l’assessore Pepi avesse capito la lezione, dopo la batosta del giorno precedente, che l’ha vista protagonista di una imbarazzante quanto involontaria piece teatrale, in cui era partita con la solita arrogante recita a soggetto ma, di fronte alle puntuali e inappuntabili critiche e osservazioni delle opposizioni, ha dovuto ripiegare sull’improvvisazione con tanto di svarioni e contraddizioni che ne hanno messo a nudo la totale incompetenza in materie economico-finanziarie.

E invece, no!

Ma si trattasse solo di questione personale, la sua questione personale, amen! Ognuno di noi ha la propria capacità di reggere alle brutte, pessime figure; ognuno di noi ha il proprio orgoglio, chi più chi meno: c’è chi per molto meno avrebbe con intelligenza e umiltà rassegnato le proprie dimissioni e c’è chi, invece, ha una resistenza fuori dal comune e, dopo il rossore del momento, riesce come se nulla fosse ad andare avanti. L’assessore, in tutta evidenza, appartiene a questa seconda specie – scrive il Pd di Comiso -. Fatti suoi. Pensavamo che portasse in aula una proposta – peraltro già abbozzata da lei stessa e per la quale, dopo appena cinque ore di dibattito, ci eravamo complimentati – con la quale si spostava la data della scadenza dell’acconto IMU dal 16 giugno al 30 settembre per evitare il rischio di far pagare ai ritardatari sanzioni e interessi. Noi del Partito Democratico, avevamo già deciso di votare favorevolmente a questa proposta, che migliorava senz’altro quella originaria della giunta comunale, e poi avremmo perorato la causa della nostra mozione provando a spostare ulteriormente i termini al 16 dicembre.

Non è successo, purtroppo, niente di tutto questo.

Con l’ennesimo, inspiegabile capitombolo all’indietro, l’assessore è ritornato alla proposta originaria: nessuno spostamento della data, che rimane per tutti il 16 giugno; a non pagare interessi e sanzioni entro il 30 settembre (forse!) saranno soltanto quei ritardatari in grado di dimostrare di avere subito un effettivo danno dalla pandemia. Dimostrare, come? Non lo sappiamo e nessuno in aula è stato in grado di dircelo: tutti quelli da noi interpellati hanno parlato, piuttosto vagamente, di un modello da compilare. Come, quando e con quali informazioni, nessuno ancora lo sa.”




Sulla proroga dell’Imu, anche il Movimento 5 Stelle ha da ridire. Ecco un passaggio del comunicato stampa a firma dell’Arch. Patrizia Bellassai: “L’amministrazione decide che il termine da rispettare è il 16 giugno (e lo decide il 17 giugno…tempestivi!), inoltre –“Ritenuto, pertanto, di non differire il termine di versamento relativo alla prima rara dell’IMU 2020 e la non applicazione di sanzioni ed interessi  nel caso di versamento dell’acconto IMU 2020 entro il 30 settembre 2020, limitatamente ai contribuenti che hanno registrato difficoltà economiche, da attestarsi entro la data del versamento, a pena di decadenza dal beneficio, su modello predisposto dal Comune con esclusione del gettito riservato allo Stato derivante dagli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D” – testo integralmente riportato dall’emendamento portato in consiglio il 17 giugno.

Ebbene di questo modello non si hanno tracce, non si sa cosa verrà richiesto, chi potrà usufruirne. Come si sa L’IMU per la prima casa non è dovuto, ma per tutto il resto sì. Immagino  tutte quelle aziende, attività che a causa covid19 sono state costrette a chiudere a fermare le proprie attività. In tanti comuni si stà differendo la prima rata al 30 settembre… tranne a Comiso.”