Le segreterie provinciali di FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, Diccap e SILPOL, sottopongono, in una nota, al Sindaco e ai vertici burocratici del Comune di Chiaramonte Gulfi alcune importanti problematiche afferenti il personale dipendente e si dichiarano disponibili ad un confronto sereno e costruttivo che dovrà avere l’obiettivo comune di salvare tutto il personale dipendente e i servizi da essi resi alla collettività.

“Si premette, si legge nella nota sindacale, che le difficoltà finanziarie che l’Ente sta attraversando, soprattutto a seguito della dichiarazione del dissesto finanziario, interessano in modo allarmante le sorti del personale; da mesi, infatti, si paventa una decisa riduzione con la messa in mobilità di un’aliquota di dipendenti eventualmente “eccedente” rispetto alla rideterminazione dell’organico complessivo.

Purtroppo, si è venuta a creare una situazione davvero preoccupante, alimentata dall’assenza di formali comunicazioni rivolte alle organizzazioni sindacali (in molti casi obbligatorie secondo le norme contrattuali) ma anche per  il perdurare dello stato di “insolvenza” dell’Ente circostanza che crea grande disagio ai dipendenti e alle loro famiglie.

Ma la preoccupazione maggiore è determinata dalle conseguenze negative che avrebbe sul personale un’eventuale “messa a disposizione” equiparato in sostanza alla cassa integrazione prevista per i dipendenti del settore privato.

Preoccupa soprattutto il silenzio assordante dell’amministrazione che, stante a quanto riferitoci, non perde occasione per ricordare ai dipendenti che un certo numero di essi, potrebbe essere destinato alla messa in disponibilità.

Per quanto ci riguarda sarebbe stato meglio, a nostro avviso, che l’amministrazione in questo lungo periodo che va da novembre 2023 ad oggi, avesse convocato i sindacati magari dando notizie utili ad evitare un inopportuno allarme tra i dipendenti.




Sappiamo solo che in quell’ultima e unica riunione tenutasi si rimandava ad un successivo incontro che sarebbe servito all’individuazione dei criteri per la messa a disposizione, ma da allora silenzio assoluto, solo ipotesi e chiacchiericcio e valzer di numeri su quanti e su chi si dovrebbe “esodare” – situazione che in questi mesi ha contribuito a rendere meno serena la vita privata e lavorativa del Personale.

Siamo quindi disponibili ad un confronto che possa alla fine fare ritornare serenità tra i dipendenti.

Sarebbe davvero una sconfitta la messa a disposizione del Personale, una sconfitta per tutti compresa la politica che risulterebbe incapace ad arginare le conseguenze del dissesto, ma non vogliamo oltremodo esprimere pessimismo, anzi pensiamo che alla fine il tutto si risolverà per il meglio, come d’altronde è capitato in altre realtà della provincia, dove fortunatamente per il personale dipendente si è risolto positivamente con il contributo della politica e del sindacato.

Ci avviamo verso un periodo complicato incerto, ma se si lavorerà bene, sfruttando il contributo e la cooperazione dei sindacati, istituzioni e politica, si potrà uscire da questa specie di incubo che dura oramai da tempo, da troppo tempo.