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Sulla vicenda dell’impianto di trattamento dei rifiuti pericolosi di contrada Cuturi, la strada intrapresa da più parti, compresa l’Amministrazione Comunale, è quella politico-amministrativa, e cioè mediante l’intervento presso l’Assessore regionale e gli uffici competenti. Una strada che ovviamente va perseguita fino in fondo. Il Movimento Art. 1 in tal senso farà la sua parte; ed ha già richiesto ai suoi referenti regionali un intervento parlamentare presso l’ARS.

L’azione politica, in passato – supportata non lo si dimentichi da una grande manifestazione popolare promossa dal Comitato – produsse prima la “sospensione” e poi la “revoca” del provvedimento autorizzativo dell’impianto in questione. Ma evidentemente tali atti furono predisposti con una certa approssimazione dagli organi competenti, così che il Tar di Catania decise di annullarli. Da qui la preoccupazione e la diffidenza della città riguardo ad ulteriori analoghe iniziative, ci sembra perciò che la proposta di percorrere “anche” altre strade sia giustificata e in ogni caso legittima.

Non ci sentiamo rassicurati dalle dimissioni del Sindaco in caso di insuccesso della sua iniziativa, anche perché lascerebbero la città del tutto priva di difese, come già accaduto durante il regime commissariale. In un momento così delicato, dove enormi ed evidenti sono le difficoltà che attraversa il Comune di Scicli alle prese con una preoccupante situazione economica/finanziaria, è indispensabile un ricompattamento dell’intera città, e sopratutto della Sinistra, attorno all’Amministrazione Comunale, obiettivo che va ricercato e perseguito quotidianamente nel rispetto di tutti e nell’interesse della città. Dopo la traumatica esperienza commissariale la “partecipazione popolare” alle scelte e al governo della città non può essere uno slogan vuoto di contenuto ma l’obiettivo comune, per il bene comune.

Scicli 28 giugno 2017

Per il comitato provvisorio

Gianpaolo Aquilino