soldiE’ una soluzione precaria. Una pezza. I fondi che saranno sbloccati la prossima settimana sia statali che regionali saranno utili solo a pagare tre mensilità su otto stipendi arretrati. Arriverà a favore del settore quasi un milione di euro: sono fondi che lo Stato ha assegnato alle associazioni degli allevatori della Regione Siciliana e che fanno parte dell’importo complessivo di oltre 8 milioni di euro stanziati a favore delle Regioni quale quota parte del finanziamento previsto per l’anno 2015 per attività inerenti i controlli funzionali svolti dalle associazioni degli allevatori e la tenuta dei libri genealogici del bestiame. Il settore della zootecnia e degli allevatori però è bloccato da altri problemi: non è mai stato presentato un piano di rilancio industriale, non c’è una guida perché la categoria è rappresentata da un commissario da sei anni.  E pensare che c’è gente che lavora nei vari uffici dislocati in Sicilia senza avere certezze sul futuro lavorativo. Queste somme rappresentano <<Oltre l’11% delle somme stanziate per tutta la Regione, ma che sono assolutamente insufficienti per venire incontro alle legittime attese dei lavoratori dell’Aras che da oltre 5 mesi non percepiscono lo stipendio>>, ha commentato il presidente della commissione Bilancio all’Ars, Vincenzo Vinciullo.

<<Una situazione assurda e insopportabile – ha proseguito il parlamentare regionale –  non si può continuare ad accettare e per questo motivo in Commissione Bilancio audiremo l’Assessore dell’Agricoltura, nonché il Sottosegretario Castiglione, per verificare quali spazi ci sono per poter aumentare le quote di risorse da destinare alla Regione Siciliana>>.  Altri 443 mila euro saranno anche sbloccati dalla Regione Siciliana. Le somme, secondo il presidente Vinciullo, potrebbero essere accreditate già giovedì. Insomma la situazione finanziaria si sta sbloccando ma non è certamente la soluzione. La protesta dei lavoratori che hanno annunciato per lunedì  la chiusura degli uffici continua, per dimostrare che non vogliono più essere strumentalizzati dalla politica e per dimostrare inoltre che senza il loro supporto il settore non potrà mai andare avanti. Che la Regione, quindi, provveda a tutelare i diritti dei lavoratori.

Viviana Sammito