polizia 10Appena due giorni fa era stato arrestato per evasione a Comiso nonostante avesse dovuto trovarsi a Siracusa, presso una comunità gestita da una chiesa locale ove era stato accettato dal parroco, per espiare la pena che gli era stata comminata dal GIP di Siracusa per un procedimento in cui era accusato di furto aggravato e violenza.

Il Somalo Ali Siad, nato a Mogadiscio, 25 anni, in Italia come rifugiato, però, incurante della pena inflittagli, e profittando della sua posizione, non si era mai presentato nel luogo ove rimanere agli arresti domiciliari. Due notti fa, a Comiso, alcuni somali a cui si era rivolto con alcune minacce per essere accolto all’interno della casa dove dimorano, non gradendo la sua presenza, avevano chiamato la Polizia.

La volante intervenuta lo aveva identificato e aveva accertato che avrebbe dovuto trovarsi ancora agli arresti domiciliari a Siracusa, ma, come detto, non si era mai presentato nel luogo ove avrebbe dovuto espiare la pena.  Pertanto, era stato arrestato per evasione e poiché nessun centro nella zona era disposto a riceverlo agli arresti domiciliari, neppure la predetta comunità di Siracusa, era stato condotto in carcere.  Da li, appena ieri il 14 luglio era stato scarcerato per ripresentarsi nuovamente agli arresti domiciliari a Siracusa presso la stessa comunità.

Ovviamente, il Somalo, aveva ben pensato di non recarsi neanche questa volta presso la comunità e aveva deciso ancora di rimanere a Comiso.  Questa notte l’epilogo della vicenda. Poco dopo le tre e’ arrivava una segnalazione al 113 per una persona violenta in giro per le strade di Comiso che brandiva un tondino in ferro della lunghezza di circa un metro e mezzo; all’arrivo della volante il somalo stava colpendo violentemente una autovettura in sosta, una Ford Fiesta di una donna di Comiso distruggendone il parabrezza; per fortuna non vie era nessuna persona a bordo. Alla vista degli agenti invece di bloccarsi si scagliava contro di loro; i due poliziotti intervenuti riuscivano a scansare il colpo sferrato violentemente dal Somalo che andava ad infrangersi impetuosamente sulla parte anteriore del veicolo di Polizia distruggendo lo specchio retrovisore lato guida e la fiancata della 159; non contento, al tentativo degli agenti di avvicinarsi per bloccarlo, indirizzava un nuovo colpo talmente violento da colpire lo pneumatico posteriore e bucarlo.  Gli agenti, capendo la difficoltà della situazione, chiedevano ausilio al vicino Commissariato di Vittoria che inviava sul posto la volante presente.  Solo dopo parecchi minuti e solo con l’ausilio di altro personale, ed una colluttazione, il Somalo è stato bloccato e reso inoffensivo.  I quattro agenti di Polizia raggiunti da alcuni colpi sferrati dal Somalo per fortuna hanno riportato solo lievi contusioni; ancora una volta va evidenziata la freddezza e la professionalità degli agenti che, nonostante colpiti con un lungo ferro e minacciati più volte, avendone la possibilità hanno evitato di usare le armi in dotazione per difendersi, preferendo essere colpiti piuttosto che sparare, prima di bloccarlo.

Arrestato per evasione violenza resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato dell’auto della Polizia, Siad è stato condotto nuovamente in carcere.