da La Sicilia

di Carmelo Riccotti La Rocca 




Il segretario del Pd, Omar Falla, non vuole assolutamente che passi il messaggio che sia ricoprendo la carica in maniera illegittima. Per farlo mostra il verbale dell’assemblea cittadina del 23 dicembre del 2018, data della sua elezione per acclamazione al vertice della segreteria cittadina. In quella assemblea c’era l’establishment del partito, i nuovi e gli storici: gli ex sindaci Falla e Susino, Venerina Padua, solo per citarne alcuni. A pagina 3 del verbale si sottolinea che Caruso, evidenziando l’importanza del rinnovamento, propone l’elezione a segretario di Omar Falla. Oggi tutti si stupiscono del fatto che il Partito democratico non ha aderito al progetto civico che ha dato la maggioranza al sindaco Giannone, Falla spiega le ragioni di tale scelta:

“È arrivato il momento di dire le cose come stanno e di spiegare tutti i passaggi di questa vicenda, perché ho l’impressione che qualcuno vuole girare la frittata incolpandoci di cose che non attengono a noi. Noi ci siamo seduti al tavolo perché c’era stato proposto l’azzeramento, a quel punto non potevamo avere la presunzione o la cecità politica di non ascoltare le nuove proposte. L’azzeramento, che sia chiaro, non lo abbiamo chiesto noi”.

Dell’azzeramento ne avete parlato anche con il sindaco?

“Si, e guardi che questa cosa riguarda anche Italia Viva e i Socialisti, per questo è sbagliato dire che tutto il centro sinistra è nel progetto Civici e Progressisti. Noi abbiamo parlato con Giannone chiedendogli se potevamo andare a riferire ai rispettivi partiti dell’azzeramento, la risposta è stata positiva. Nella riunione successiva si è iniziato invece a parlare di corresponsabilità, cioè c’era aria di ripensamento. Nelle riunioni successive ho contestato il metodo utilizzato per portare avanti il tavolo e poi arriviamo alle ultime settimane, il martedì arriva la comunicazione per la convocazione dell’ultima riunione decisiva, il mercoledì esce il comunicato dei consiglieri che sventolano l’accordo”.




C’è però un documento, che la vede tra i firmatari, che ufficializza questo percorso

“Certamente, in quel documento c’era scritto che ci saremmo seduti a parlare dei temi. Invece, ad un tratto, senza saperne nulla, ci siamo ritrovati il documento dei consiglieri che annunciavano l’accordo. Il mio ruolo mi avrebbe comunque imposto di passare dalla segreteria del Pd, ma il consigliere, in assoluta autonomia, ha deciso di sottoscriverlo. A quel punto è chiaro che se sottoscrivi un documento di tale valenza politica senza l’avallo della segreteria, ti poni al di fuori del partito”.

Caruso l’accusa di aver chiuso il Pd, portandolo ad avere pochissimi iscritti

“Non è così, ricordo che siamo entrati a gennaio e la situazione che abbiamo ereditato era di gran lunga peggiore di quella di adesso. Quando si dice che non sono per l’inclusione ricordo che abbiamo lavorato a lungo per accorpare i due circoli che allora esistevano in città”.

Nell’ultima conferenza tutti le hanno aperto le porte

“Io non condivido i progetti civici, chi vuole far parte di un progetto progressista può entrare e confrontarsi nel Pd, ma non ci si può proclamare del Pd e stare fuori dal partito. Per quanto riguarda il nuovo progetto politico, la mia sensazione è che non cambierà nulla, avrei voluto parlare di temi, ma non è stato possibile”.