Inauguriamo una nuova rubrica di ricette a cura di Rosa Eleonora Podomani (nella foto), la “prof cuoca”, insegnante di professione e cuoca per passione. Fondatrice del blog Forchetta Sicula, Rosa terrà su Novetv una rubrica di cucina settimanale. Cominciamo con le Minnuzze di Sant’Agata
A Catania il 5 febbraio si svolge una festa molto ricca e fastosa in onore della cosiddetta “Santuzza” che esce  dalla sua chiesa che l’ha custodita per un intero anno.
 La Santa appare piccola e tenera col volto di bambina  ma esplode di luce tra le grida dei devotissimi catanesi.  All’urlo quasi strozzato in gola dalla vertigine di un’ emozione che si rinnova ogni volta   “Semu tutti  devoti”, corrisponde un grido, una tempesta di voci che si fa uragano: “Cettu Cettu”.




Sant’Agata oltre ad essere la Santa Patrona della città d Catania, è invocata contro i mali al seno, quel seno che un certo personaggio travolto dalla passione per  Lei, le  fece tagliare, ma… quelle “minnuzze” tonde e sode rispuntavano più belle di prima, più candide e lucide della neve.
 Per rendere omaggio a Sant’Agata fin dalla notte dei tempi viene preparato un dolce che ricorda nelle fattezze proprio una mammella.  Si tratta di una cassatina ricoperta di glassa di zucchero su una base di pasta frolla e un ripieno di ricotta, canditi e gocce di cioccolato. Questo “seno delicato” viene rifinito con una ciliegina piccolissima  generalmente di colore rosso.
Giuseppina Torregrossa nel suo libro “il Cunto di li minni” (clicca sul titolo o qui per acquistarlo su Amazon) illustra molto bene il significato simbolico della preparazione di questo dolce che passa di generazione in generazione quasi a voler simboleggiare una rinascita continua, un inno al perpetuarsi della vita e illustra anche l’importanza  e la speranza che le donne ripongono  nella sua preparazione. Io ho letto il suo libro, ne sono rimasta affascinata, rapita, vorticosamente emozionata ed ho preparato le minnuzze.
 
Ingredienti per circa 12 “minnuzze”
Per la pasta frolla:
  • 100 gr di farina Manitoba
  • 490 gr di farina 00
  • 240 gr zucchero a velo
  • 4 tuorli di uova medie
  • 2 bustine di vanillina per dolci
  • 240 gr di burro
Per il ripieno
 
  • 720 gr di ricotta di pecora ( che va lasciata in frigo per una notte prima di lavorarla e con un panno sotto che ne asciughi il siero)
  • 100 gr di canditi ( meglio se arance o cedri)
  • 120 gr di gocce di cioccolato
  •  145 gr di zucchero a velo
  • Scorzetta di limone grattugiata a piacere
Per la copertura:
  • 665 gr di zucchero a velo
  • 3 albumi  e mezzo
  • 2 cucchiai  di succo di limone
  • Ciliegine candite
 Procedimento


  1. In un contenitore mescolate  bene le due farine, aggiungete il burro ammorbidito e lavorate l’impasto  ( più lo lavorate con le mani e meglio è). Aggiungete i tuorli,  lo zucchero a velo e la vanillina  e continuate ad impastare per ottenere un composto liscio. Riponete l’impasto in un sacchetto  e mettetelo  in frigo per due ore.
  2. Intanto prendete la ricotta e setacciatela per bene, unite i canditi, il cioccolato, lo zucchero a velo e la scorza di limone grattugiata  ( i lime sono adattissimi); lavorate la crema molto bene così tutti i profumi si amalgameranno tra di loro e riponetela in frigo fino al momento dell’utilizzo.
  3. Tirate fuori dal frigo  la pasta frolla, stendetela con un matterello fino ad ottenere una sfoglia al massimo di mezzo centimetro e  con l’aiuto di una tazza da colazione  ritagliate dei cerchi con cui andrete a ricoprire gli stampi semisferici  imburrati di circa 8 cm di diametro, quindi  riempiteli di crema di ricotta ( attenzione non troppo pieni poiché durante la cottura la ricotta gonfia e fuoriesce dalla pasta).
  4. Ricavate quindi anche 12 cerchi con cui andrete a ricoprire le vostre “minnuzze”, richiudete bene premendo con le dita le estremità della sfoglia con quella accogliente.
  5. Infornate alla temperatura di 200° per circa 20/25 minuti. Quando vedrete i vostri dolci dorati, sfornateli e lasciateli raffreddare del tutto prima di sformarli.
  6. Preparate la glassa montando a neve ben ferma gli albumi, aggiungete poco per volta lo zucchero a velo e il limone (a goccia).
  7. Ricoprite le cassatelle con questo composto e assicuratevi che tutta la superficie si sia imbiancata, aiutatevi con una spatolina.
  8. Rifinite il tutto con la ciliegina e lasciate asciugare completamente questi scrigni deliziosi.
Assaporerete un gusto quasi arcaico che rimanda ad una tradizione che si perpetua nel tempo dove sacro e profano si sposano alla perfezione