L’Arma dei Carabinieri ha svolto un’operazione denominata Affittopoli, che ha sgominato un gruppo di soggetti italiani e stranieri che hanno favorito l’immigrazione clandestina con la stipula di falsi contratti di affitto al fine di far ottenere la residenza nella cittadina di Ispica, e successivamente il rinnovo dei permessi di soggiorno.

L’indagine ha condotto all’emissione di 5 misure cautelari ed è stata svolta sotto il coordinamento della Procura di Ragusa.

Il sistema messo in atto ha regolarizzato decine di clandestini presenti in provincia di Ragusa.

I dettagli dell’operazione saranno illustrati alle ore 10.30  dal Comandante della Compagnia di Modica presso la sede del Reparto in via Resistenza Partigiana a Modica.




AGGIORNAMENO NEWS ORE 12:30

Ecco tutti i dettagli dell’operazione, così come rivelati in conferenza stampa.

I Carabinieri della Stazione di Ispica hanno dato esecuzione a 5 misure cautelari, traendo in arresto due soggetti e sottoponendone 3 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina a scopo di lucro, nell’ambito di una più vasta indagine denominata affittopoli.

L’indagine interamente condotta dalla Stazione di Ispica ha preso le mosse da una segnalazione ricevuta dall’Arma in merito ad un numero rilevante di richieste di iscrizione all’anagrafe della popolazione residente nel Comune di Ispica, presentate da cittadini extracomunitari principalmente provenienti da paesi del nord Africa ed impegnati, in buona parte, nelle attività di raccolta di ortaggi e frutta nel territorio ibleo. Tali iscrizioni, che erano possibili con la presentazione di regolare contratto di locazione di un immobile, rappresentavano condizione necessaria per la regolarizzazione sul territorio dello stato, con la concessione del rinnovo del permesso di soggiorno da parte dell’ufficio immigrazione della Questura di Ragusa.

Gli stranieri, infatti, avevano presentato numerose e contestuali richieste di iscrizione all’anagrafe indicando come luogo di residenza alcuni alloggi presenti in una frazione marinara della cittadina, e il primo indice di sospetto sorgeva dal fatto che contemporaneamente negli appartamenti avrebbero dovuto risiedere un numero ingente di stranieri.

L’indagine è scattata nel 2017, sotto la direzione ed il coordinamento della Procura della Repubblica di Ragusa.

Innanzitutto si è valutata la quantità di contratti di affitto sottoscritti con la presenza in abitazioni di diversi stranieri nello stesso periodo, il successivo passaggio della ricostruzione del reato è stato effettuato analizzando i documenti presentati all’anagrafe comunale di Ispica, ove gli extracomunitari presentavano il contratto di affitto fittizio per ottenere la residenza. Al termine della filiera, vi era la richiesta in Questura di rinnovare il permesso di soggiorno. Tutta l’attività investigativa ha avuto lo sfogo nell’escussione a sommarie informazioni degli stranieri che si sono fatti inserire nel “sistema” da soggetti italiani locali e pregiudicati, che, approfittando dello stato di necessità e della conoscenza sommaria della norma, hanno indotto gli stranieri a presentare contratti fittizi per regolarizzarsi sul territorio dello stato. Tutti gli stranieri hanno confermato ai Carabinieri il fatto che direttamente con gli indagati hanno preso contatti e sono stati stipulati contratti fittizi di affitto di appartamenti nella zona marinara della Marza ed in un caso in un’abitazione del centro cittadino.

I contratti sono stati stipulati dietro compenso, che oscillava dai 300 ai 500 euro, a seconda di quanto si riteneva che gli stranieri potessero pagare.

I successivi sopralluoghi compiuti con idonea documentazione video-fotografica dai militari dell’Arma hanno dimostrato che gli appartamenti erano a volte privi di infissi, ed in tutti i casi erano privi degli allacci alle utenze di luce e acqua, tanto che non vi si sarebbe potuto risiedere.

Le menti del sistema, organizzato da 4 italiani di Ispica e da un cittadino tunisino, che in alcuni casi ha svolto l’attività di intermediario, erano Paolo IOZZIA e Giorgio CACCAMO entrambi con numerosi e diversi precedenti penali.

L’attività investigativa che ha raccolto gravi, plurimi e precisi indizi di colpevolezza a carico degli indagati è stata rassegnata alla Procura della Repubblica di Ragusa, che ritenendo sussistente un quadro indiziario rilevante ha richiesto al GIP emissione di idonee misure cautelari.

I militari hanno tratto in arresto: Paolo IOZZIA, 43 anni, pregiudicato e Giorgio CACCAMO, 50 anni; ed hanno sottoposto all’obbligo di presentazione alla P.G., A.F., 57 anni, italiano; P.S. , 51 anni, italiano e K.B., 53 anni, tunisino.

L’intera indagine si è concentrata su un arco temporale che va dal dicembre 2014 all’agosto 2017, ed ha riscontrato circa 30 stranieri regolarizzati.