sandroGambuzza[1]“Il lavoro sommerso ed il caporalato sono un problema, oltre che per lo Stato e per i lavoratori dipendenti, anche per le imprese agricole in regola, che adempiono puntualmente agli obblighi burocratici ed economici connessi ai rapporti di lavoro.”

Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Ragusa Sandro Gambuzza, a conclusione dei lavori della Giunta provinciale riunitasi in preparazione dell’incontro a Palazzo della Valle col Presidente di Confagricoltura Mario Guidi in programma domani nella Capitale.

“Ringrazio il Presidente Guidi per la disponibilità e l’interesse che continua a dimostrare nei confronti delle problematiche della nostra provincia. A Guidi   manifesteremo anche la nostra condivisione per il progetto “Rete del lavoro agricolo di qualità”  per varare proposte e progetti per trovare una soluzione al problema.

“La “Rete del lavoro agricolo di qualità” – secondo Gambuzza  – è uno strumento importante, che va nella direzione giusta perché consente di selezionare le aziende virtuose. Le nostre imprese ragusane vi aderiranno certamente attraverso la procedura messa in rete dall’INPS. Ma siamo convinti che ha bisogno di una fase sperimentale, in cui mettere a punto i parametri, soprattutto quelli economici, prima di diventare pienamente operativa.”

In materia di vigilanza, l’Organizzazione degli imprenditori agricoli non si sottrae all’introduzione di nuove sanzioni, oltre a quelle, numerose, che già esistono, ma auspica soprattutto una migliore attività di intellingence da parte degli Organi di vigilanza nella selezione delle aziende da ispezionare e una maggiore attenzione alle violazioni più gravi, rispetto alle irregolarità formali che spesso impediscono alle imprese di accedere alla “Rete”.

“Sarebbe auspicabile, infine, conclude Gambuzza, che nella politica agricola “reale” ed in  quella del lavoro agricolo “vero”, fossero introdotti elementi di premialità per le aziende più virtuose.”