sbarchi ottobreGiro di vite sull’immigrazione e controlli intensificati: mentre a Pozzallo sono arrivati 112 migranti, a Siracusa ne è stato espulso uno dal territorio nazionale perché  molto attivo in forum di discussione jihadista e intenzionato a raggiungere la zona siro-iracheno.

Il porto di Pozzallo ha accolto altri 112 migranti soccorsi due giorni fa al largo elle coste libiche. Sono arrivati questa mattina alle 10,30 con la nave dell’organizzazione non governativa, Open Arms, “Golfo Azzurro” battente bandiera panamense. Tra loro ci sono 7 donne, di cui due incinte trasportate all’ospedale maggiore di modica, e un migrante con una frattura risalente a qualche giorno antecedente la traversata e 5 minori provenienti da Niger, Mali, Costa d’Avorio e Senegal. Stanno tutti bene e sono stati trasferiti nell’hot spot di Pozzallo per l’identificazione  e l’escussione al fine di risalire all’identità degli scafisti. Rimangono l’ombra del terrorismo e il timore che qualche migrante sia collegato ai jihadisti ed è per tale ragione che sono stati intensificati i controlli agli arrivi, anche attraverso le analisi dei cellulari.

A Siracusa il prefetto, Armando Gradone, ha emesso un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale per motivi di sicurezza nazionale nei confronti di Jilani Ben Mahmoud, tunisino di 46 anni. Secondo quanto accertato dalla Digos, Ben Mahmoud, non in regola con le norme sul soggiorno in Italia, “farebbe parte di un sodalizio ispirato al radicalismo islamico, di fondata pericolosità”, presente a Pachino (Siracusa). Nel dicembre scorso era stato segnalato dai servizi d’intelligence in ambito di cooperazione internazionale, in quanto alcuni componenti del sodalizio erano in contatto con un minorenne francese di origine italiana, già noto alle autorità d’oltralpe poiché molto attivo in forum di discussione jihadista e intenzionato a raggiungere il teatro siro-iracheno. Jilani era stato attenzionato anche dal Dap perché, mentre era detenuto per violazione delle norme sul soggiorno in Italia, aveva assunto nella struttura una rilevante posizione di leadership tra i detenuti di fede islamica.

Viviana Sammito