roberto gambinaNella tarda mattinata di oggi a Vittoria, nei pressi dell’Istituto Paritario “Lanza”, su disposizione del Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, dott. Carmelo Petralia, i Carabinieri del RIS di Messina e quelli della locale Compagnia stanno eseguendo i rilievi tecnico-scientifici su locali e pertinenze della scuola, al fine di acquisire ulteriori elementi in ordine al tragico episodio accaduto lo scorso 20 novembre, nella quale era deceduto il giovane vittoriese 19enne Roberto Gambina.

Il caso Gambina è stato trattato anche la settimana scorsa da “Chi l’ha Visto?” su RaiTre.

Roberto Gambina, studente 20enne, è morto il 20 novembre scorso dopo essere precipitato dalle scale esterne di emergenza della sua scuola a Vittoria.

I genitori non hanno mai creduto al suicidio, credendo invece che qualcuno possa averlo spinto giù dalla scala, volontariamente o meno. Sono stati i genitori a insistere per l’autopsia e perché si indagasse sulla sua morte. Secondo le risultanze di una perizia di parte la posizione del cadavere e le ferite non sarebbero compatibili con un suicidio.

L’indagine  in corso da parte della procura di Ragusa vuole fare chiarezza su eventuali responsabilità di terzi nella morte del ragazzo. Non è esclusa quindi l’eventualità che qualcuno abbia spinto il giovane, facendolo precipitare nel vuoto. In questo caso, ovviamente, si paventerebbe l’ipotesi dell’omicidio, volontario o preterintenzionale. Al momento nessun nome figurerebbe nel registro degli indagati ma parecchie persone sono state sentite dagli inquirenti in questi 2 mesi di indagini.

Una novità è però emersa dalla ricostruzione del fatto avvenuta il 27 Gennaio scorso durante la trasmissione RAI: mentre il giovane si stava recando a scuola ebbe un incidente stradale autonomo con la propria auto di cui era al volante e sulla quale viaggiava in compagnia di altri amici. Il giovane avvisò uno zio meccanico affinché recuperasse l’auto e li accompagnasse a scuola, (Istituto paritario Lanza) dove poco dopo morì.

Altra incongruenza: l’ingresso in aula di Roberto fu annotato alle 9,34 sul registro di classe, mentre lo zio ha sempre assicurato di averlo lasciato a scuola alle 9. Non è noto come ha trascorso questi 34 minuti Roberto.

Pare inoltre che una studentessa vide correre Roberto nel cortile della scuola.

Quando il corpo del giovane fu trovato presentava il padiglione auricolare destro quasi staccato e profonde ferite alle nocche delle mani e su altre parti del corpo. Forse Roberto ha lottato con qualcuno?

In ogni caso sul corpo del giovane sono state trovate ferite incompatibili con la caduta dall’alto.