La Polizia di Stato – Squadra Mobile – ha eseguito un ordine di cattura emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia a carico di Gianbattista Ventura, vittoriese di 57 anni.

L’ordine di custodia cautelare in carcere è stato emesso a seguito della decisione del Tribunale di Catania per il ricorso in appello proposto dalla Procura della Repubblica Distrettuale Antimafia di Catania.

Le indagini portate a termine già mesi fa dalla Squadra Mobile di Ragusa, avevano permesso alla Procura Distrettuale di Catania di chiedere l’applicazione della misura cautelare in carcere a carico di Ventura per il reato di minacce aggravate dalla metodologia mafiosa ai danni del giornalista Paolo Borrometi.

Il giornalista Borrometi impegnato per il territorio di Vittoria, in quanto giornalista, ad esercitare il diritto di cronaca sui fatti avvenuti in passato e su quelli quotidiani nel territorio ibleo e non solo, quando citava la famiglia Ventura, veniva costantemente insultato e gravemente minacciato da Ventura Gianbattista così come da tanti suoi familiari e adepti.

Per sua stessa ammissione presso gli uffici della Squadra Mobile, all’esito di una delle tante perquisizioni, anche informatiche, eseguite a suo carico, riferiva agli investigatori di aver utilizzato facebook perché quello che diceva Borrometi non era vero e quindi lo aveva minacciato per farlo smettere.

Nonostante il GIP del Tribunale di Catania avesse rigettato la richiesta di misura cautelare a carico di Ventura, la Procura Distrettuale aveva proposto ricorso in appello ed il Tribunale ha accolto le motivazioni, applicando la misura della custodia cautelare in carcere per le minacce gravi al giornalista.

Ieri la Procura Antimafia ha disposto la cattura di Ventura, anche se questi si trovava già in carcere per altri fatti reato, pertanto alla Squadra Mobile, collaborata dal Commissariato di Vittoria, non è restato che notificare in carcere il provvedimento della custodia cautelare per i nuovi fatti reato da lui commessi.

 

Ventura è già stato condannato per reati gravissimi come omicidio, porto d’armi che costituiscono elementi che lo contraddistinguono per la particolare pericolosità sociale e quindi, per un probabile passaggio dalle parole ai fatti, con grave pericolo per il giornalista Borrometi.

Le indagini della Squadra Mobile, condotte con il Commissariato di Vittoria e con la collaborazione della Polizia Postale, hanno permesso di appurare che proprio Ventura per sua stessa mano, aveva scritto quei messaggi utilizzando la piattaforma web.

Ventura, per sua stessa ammissione, non accettava che il giornalista parlasse di lui e della sua famiglia, doveva solo stare zitto senza permettersi di parlare di ciò che lo riguardava.

Ieri, il criminale, già in carcere per altri fatti reato, ha firmato gli atti inerenti l’ennesimo provvedimento a suo carico notificato dalla Squadra Mobile, per poi tornare in cella.