eroticamente“Eroticamente, tra i paesaggi dell’immaginario” nelle ampie e accoglienti stanze del nobiliare palazzo Bertone, sede dello spazio Edonè, in via Cavour a Vittoria, ha aperto i battenti il 28 gennaio e rimarrà in esposizione fino al 12 marzo.

C’è ancora tempo per potere vivere l’atmosfera della grande passione raccontata dagli artisti del dopoguerra, dagli impressionisti, fino al periodo dell’arte moderna da Renoir, Pisarro, Rodin, Schiele, Bellmer, Grosz, Manzù, Caruso, Montanarini, Guttuso.

La mostra consta di più di quaranta lavori tra dipinti, disegni, incisioni e sculture e si basa “su visioni plurali – hanno spiegato Giovanni e Livio Bosco, curatori della mostra –  non soffermandosi necessariamente ed esclusivamente sul corpo femminile o maschile, nudo o vestito, o sulla sua sessualità.

Visioni plurali contenenti il concetto primario ma anche un ventaglio di possibilità molteplici che aprono alla lettura della mostra”.

Pareti impreziosite dall’arte dell’Eros, strettamente legata alla bellezza, uno spazio ad opere di maggiore pudicizia dove a essere elogiata è la sensualità e la bellezza del corpo umano, ma  c’è dell’altro: lo scandalo. Le quattro sale sono divise per tipologia: la prima è dedicata al surrealismo di Bellmer, accompagnato dalle chine di Giovan Battista De Andrei, originario della Liguria, pupillo di Emilio Scanavino; nella sala stanza, la tea room, sono state installate due prestigiose litografie risalenti al 1910 e al 1918 di Egon Schiele, due di Manet e Pisarro, e uno splendido nudo disteso in acquerellato rosa che rientra nella collezione erotica dello scultore francese, Auguste Rodin.

Nella grande sala al centro sono esposte le opere di De Andreis, Greco, Manzù, Tamburi, Orquin, Vacchi e Ziveri. Una parete è dedicata a due mostri dell’arte degli anni ’70: Pablo Picasso con un linoleum del 1968 della serie dei Baccanali e Renato Guttuso che accompagna l’artista spagnolo con sue due opere realizzate negli anni ’70.

Appena entrati nella elegante e sobria stanza centrale l’occhio viene catturato dalle sculture del professionista vittoriese, Arturo di Modica, il padre del “toro di Wall Street”. Sono due opere che rappresentano figure in movimento, fuse in acciaio e rifinite a mano.

Sono esposte anche le sculture di Slavo Giordano, Italo Mesci, Franco Politano e Sergio Vacchi.

Soddisfatti sin dalle prime serate del taglio del nastro i galleristi, curatori della mostra, Giovanni e Livio Bosco per l’alto numero di presenze registrate, tant’è che l’esposizione  è stata prolungata sino al 12 marzo e sarà fruibile sino al 12 marzo 2017 dalle 11-13 \ alle 17 – 20. L’ingresso è libero. Lunedì è la giornata di chiusura.

Per maggiori info arteviva.edone@gmail.com

Viviana Sammito