Blitz della GdF al Comune di Vittoria, ieri, atti sequestrati e il 40% dei Consiglieri indagati.

Sono accusati di falso ideologico in atto pubblico: avrebbero falsamente certificato di non essere debitori del Comune per tasse e tributi non pagati.

Sulla vicenda è intervenuto oggi con una nota Piero Gurrieri che per il M5S era candidato alle passate elezioni amministrative. Ecco cosa dichiara Gurrieri:

Per chi non lo sapesse, la legge dice che chi ha pendenze con il Comune, non può fare il Sindaco, il Consigliere, l’Assessore. Costui si verrebbe a trovare in una situazione di conflitto: come potrebbe chiedere ai Cittadini di pagare tasse e tributi al Comune se lui per primo non lo ha fatto?

In diversi mi chiedono cosa io pensi. Potrei limitarmi a dire che non c’è nessuno del m5s ma non avrebbe alcun senso.

Prima cosa. Il problema non è la bollettina o la multina non pagata, ma l’eventuale falsità nel dichiararne l’inesistenza. Ricordate Bill Clinton e Monica? Il punto che venne contestato al presidente non era il “bacio” in sè, ma aver mentito al Congresso, infrangendo la legge.

Seconda cosa. Si tratta soltanto di una contestazione, e non di una condanna: tutti potranno indicare elementi a discolpa: la propria estraneità, innanzitutto; ma anche la buona fede, la mancata conoscenza di quelle pendenze, la coscienza che fossero state prima di allora pagate. Inammissibile il clima da “caccia alle streghe” e garantisti dobbiamo esserlo sempre, e non a convenienza. Auguro a tutti di superare nel migliore dei modi questa situazione. Se poi, invece, in un processo fosse dimostrato che qualcuno abbia “barato” – essendone perfettamente cosciente di questo – o che, per assurdo, qualcun altro lo abbia “coperto”, sarebbe bene che quell’uno e quell’altro tolgano il disturbo, perchè le istituzioni sono una cosa seria. Da Giornalista, dico anche che trovo esagerata l’enfasi che alcune testate han dato, manco si trattasse di una cena con brindisi finale con esponenti della “mala”.

Infine, lasciatemi dire – il che non giustifica comunque chi avesse violato consapevolmente la legge – che anche il legislatore esagera un po’. Certo, ci sono gli evasori cronici, ma c’è anche chi vorrebbe pagare, e non riesce, non può. E poi si trova delle pendenze, e se viene eletto Consigliere, non può prestare giuramento se non le paga tutte d’un botto, e la legge gli proibisce anche di rateizzare, non si sa per quale ragione, o di prelevare il dovuto dall’indennità o dai gettoni. Una legge insulsa, forte con i deboli e debole con i forti e senza ancoraggio con la realtà, che andrebbe cambiata, perchè gli incarichi pubblici sono per tutti, non per i ricchi. Come quell’altra che impone ai neoeletti Consiglieri di rinunciare ai giudizi in corso con l’Ente. Un ricatto, e una stupidata. Conosco un attuale Consigliere che anni prima era caduto per strada, si era fatto male, aveva fatto causa al Comune, era in attesa di sentenza, ed ora è stato costretto a rinunciare a tutto, dopo anni e spese di avvocati. Ma fateci il piacere, avrebbe detto il grande Totò”.