campo sportivo scicli ciccio scapellatoSulla vicenda della Libertas Atletica Scicli ci sentiamo di lanciare un allarme: attenzione perché può sottendere un rischio più dirompente, ovvero quello del tracollo dell’intera stagione sportiva 2013-2014 nel Comune di Scicli.

Spieghiamoci.

Anche con l’ultimo consuntivo approvato dall’Amministrazione comunale, il collegio dei revisori dei conti ha confermato che le tariffe per i servizi a domanda individuale, nella nostra città, dovranno essere aumentate e – in particolare – quelle per l’utilizzo degli impianti sportivi sono fra le più basse.

Dall’attuale 8%, infatti, dovranno passare obbligatoriamente al 36 % di copertura di costo del servizio perchè da quando il nostro Comune è diventato un ente “strutturalmente deficitario” (ovvero con le ultime due amministrazioni) la legge ci impone di mantenere tale soglia.

Un assaggio di quello che potrebbe accadere, peraltro, lo abbiamo già avuto nel novembre scorso allorchè venne approvata una delibera di giunta (revocata dopo due giorni!) che aumentava i servizi a domanda individuale nel nostro Comune, ivi compresi quelli degli impianti sportivi.

L’unico modo per risolvere la questione, probabilmente, sarebbe stato quello di affidare in gestione alle società stesse gli impianti di cui fruiscono, sicchè esse stesse provvedessero alla manutenzione ordinaria delle strutture e il comune risparmiasse i soldi del personale.

Solo in questo modo avrebbe potuto scongiurarsi una vicenda come quella della Libertas Scicli che, come dicevamo, potrebbe diventare lo spauracchio di quello che tra qualche mese avverrà per tutti se solo le tariffe saranno quelle che erano state paventate nell’ottobre scorso.

D’altro canto, peraltro, l’Amministrazione conosceva bene questa problematica, tant’è che nel bilancio di riequilibrio pluriennale approvato nel febbraio scorso e trasmesso alla Corte dei Conti, proprio la giunta Susino aveva trascritto che l’esternalizzazione degli impianti alle società sportive era il rimedio per alleggerire le spese dell’ente nel settore in questione e da li a poco si sarebbe attivata per promuoverla.

Il problema, allora, sapete qual è?

Da allora, ma già prima (almeno dall’ottobre scorso), nulla è stato fatto anche da questa giunta per arrivare al conferimento degli impianti in gestione.

Anzi, rispondendo stizzita ad una interrogazione del Pdl che chiedeva conto dell’affidamento in gestione di alcuni impianti, con nota prot. 709 del 5/03/13 il Sindaco elencava tutta una serie di motivi per cui non era stato possibile affidare in gestione le strutture sportive di Scicli (mancanza di uscita d’emergenza e servizi igienici a Cava D’aliga, inadeguatezza dell’impianto elettrico per lo Scapellato, mancanza di agibilità dei campi da tennis, ecc.) rimandando le motivazioni alle tante inadempienze all’amministrazione precedente!

E’ incredibile, fra l’altro, che alla Corte dei Conti si fosse fornita un’argomentazione mentre, appena un mese dopo, nei discorsi di casa nostra – di fatto – si sconfessava quella ipotesi.

Peraltro, in città, esempi di pubbliche amministrazioni che utilizzano senza aggravi per i loro bilanci impianti sportivi in favore di società private già ce ne sono: basti pensare alla palestra del Liceo che alleggerisce di molto il carico del Geotedico e dà un supporto fondamentale ad alcune società.

Così si arriva alla vicenda della Libertas Scicli, che dimostra cosa accade allorchè la burocrazia (in questo caso quella comunale) si sostituisce alla politica… il tracollo del sistema!

Come negare che anche la Libertas, come tutte le altre società sportive di Scicli, debba pagare la tariffa che gli spetta di versare annualmente al comune per i servizi che riceve?

Ma come negare, altrettanto, che l’atletica è uno sport “umile” che non logora un impianto sportivo ma che con pochi spiccioli ha permesso a tanti “piccoli indiani” di correre alle spalle di Franco Ruscica da più di un trentennio a questa parte trovando una reale alternativa alla strada, specie in un quartiere difficile come quello di Iungi?

Ma la politica che fa? Anziché trovare le soluzioni per conciliare le esigenze di cassa con quelle dello sport (ad esempio uno spogliatoio – magari uno di quelli precari in legno – da utilizzare solo per l’atletica ubicato allo Scapellato oppure una tariffa da pagare solo per atleti tesserati da 14 anni in su che fruiscono di spogliatoi) non trova di meglio che celarsi dietro la burocrazia e dire che “purtroppo non ci sono soldi….”

                                               Consiglieri comunali Pd

Claudio Caruso, Marco Causarano

Gianpaolo Aquilino, Enzo Giannone