Dal 7° numero Nove Sport

La stagione dei Sindaci-Presidenti di Società di calcio è stata inaugurata dal primo cittadino di Modica, Antonello Buscema, che ha preso a cuore le sorti della squadra locale attivandosi per favorire la costituzione di una nuova dirigenza e pagando addirittura l’iscrizione di partecipazione al campionato di Eccellenza.
Sembra ormai che la prassi di ricorrere alla decisione “o aiuti o lascio la squadra al sindaco” da parte dei presidenti di Società sportive, stia diventando sempre più ricorrente, e ciò ovviamente non può non far riflettere sullo stato in cui versano le casse delle società, soprattutto se le stesse si occupano di calcio. una testimonianza diretta ci viene da Vittoria dove i due blocchi  dirigenziali  quello ragusano che detiene il 51% e quello catanese che invece ha il 49% della società si sono divisi con conseguente dimissioni del presidente Barravecchia che è stato sostituito da Di Paola il quale adesso attende di parlare con Nicosia  e se il primo cittadino non dovesse rispondere positivamente alle richieste del neo-presidente, quest’ultimo potrebbe lasciare la squadra nelle mani del primo cittadino. Questa situazione va strettamente a collegarsi con quanto detto sopra sulle responsabilità scaricate ai sindaci. La prima affermazione di Barravecchia, appena dimessosi, è stata “lascio la società al comune”. Pare che la stessa cosa potrebbe accadere nei prossimo giorni a Scicli, la società verserebbe in cattive acque e i dirigenti lamenterebbero gli aiuti scarsi da parte del Comune e degli altri enti e quindi starebbero pensando di mollare tutto e lasciare le sorti della squadra nelle mani del Sindaco. Vero o non vero il dato significativo è che le società di calcio soffrono inesorabilmente gli effetti della crisi economica, gli imprenditori investono sempre meno e di certo non si può chiedere troppo ai comuni che già devono affrontare gravi problemi di bilancio. E allora che fare? Su questo argomento abbiamo sentito il presidente provinciale del Coni, Sasa’ Cintolo,  il quale ha voluto rilanciare una sua idea che sostiene da sempre: “Il fatto di chiedere aiuto di enti pubblici sarà sempre più ricorrente, i costi sono diventati insostenibili. Io penso sempre ad una mia vecchia idea- afferma Cintolo- che è quella di creare una squadra forte a livello provinciale senza trascurare le giovanili che andrebbero  curate dalle varie società presenti in provincia. È inutile – conclude il presidente del Coni- girare troppo attorno all’argomento, non è più possibile sostenere questi costi quindi tanto vale mettersi insieme per un unico grande fine, quello di creare  una squadra che rappresenti l’intera provincia ad alti livelli”.