“Giustizia è sfatta”. È questo il claim che girava giovedì in contrada Guarnieri, nei pressi di Sampieri, dove si è consumato l’ennesimo atto dell’oramai famoso caso Occhipinti, il 78enne a cui il tribunale di Ragusa da un lato ha approvato il piano di Sovraindebitamento e dall’altro ha venduto la proprietà all’asta. Dopo cinque anni di battaglie e di esecuzioni rinviate (almeno una decina), giovedì mattina c’è stato l’epilogo con l’immissione in possesso del bene. Particolarissima l’aria che si respirava con la presenza di un incredibile dispiegamento di forze dell’ordine. Si percepiva tanto imbarazzo anche da parte di chi era presente per svolgere il proprio lavoro, ma ne avrebbe fatto tranquillamente a meno. In dubbio, per un po’, c’è stato anche l’ufficiale giudiziario che, ascoltate le parti- l’avvocato Di Paola in rappresentanza della Trippatore Srl e gli avvocati Giannone e Pepi in difesa di Giorgio Occhipinti – si è riservato un’ora per decidersi sul da farsi per poi dare il là all’esecuzione. E stavolta, a differenza delle altre, non c’è stato verso di bloccare l’immissione in possesso che, inizialmente, è stata forzata con l’utilizzo di un escavatore, ma poi è diventata più morbida quando  il vecchio proprietario, Giorgio Occhipinti, ha interloquito con Giordano Franchetti – che ha preso il posto del padre deceduto alla guida della Trippatore Srl (anche se i legali di Occhipinti hanno contestato la legittimità degli atti chiedendo altri 20 giorni di tempo per le verifiche)- e alla fine i due hanno convenuto sul fatto che Occhipinti resterà nella proprietà fino al 10 luglio per badare ai suoi 140 capi di bestiame e ultimare la campagna agricola.




«Nella giornata di oggi – ha affermato l’avvocato Manuela Pepi – Occhipinti avrebbe comunque subito l’immissione in possesso da parte della Società Trippatore Srl con l’ausilio di un dispiegamento di forze armate non indifferente. Dopo una lunga mediazione tra Fanchetti e Occhipinti, si è proceduto lo stesso all’imissione in possesso, ma evitando l’ausilio della forza pubblica, con la possibilità per Occhipinti di rimanere in azienda fino al 10 luglio. Fino a quel momento il nostro assistito quindi rimarrà lì e nel frattempo restiamo in attesa degli ulteriori sviluppi giudiziari, ai quali nessuna delle parti ha inteso rinunciare». Nel corso dell’esecuzione non sono mancati momenti di tensione con Mariano Ferro, leader dei Forconi, che più volte ha gridato all’ingiustizia

Mariano Ferro: è stata compiuta un’ingiustizia

«Oggi – ha affermato il leader dei Forconi- è stata commessa un’ingiustizia che non trova nessuna spiegazione, perché non si può

Continua a leggere NoveTv

la nostra Lettura diventa Premium

Sostienici o Accedi per sbloccare il contenuto!


SOSTIENICI


Hai perso la password?