scioglimento conferenza stampa

Lunga conferenza stampa, sabato mattina, durante la quale tredici consiglieri comunali (Vindigni, Castronuovo, Scimonello, Andrea Caruso, Causarano, Aquilino, Ingallinesi, Ciavorella, Gambuzza, Falla, Alecci, Ferro e Alfieri) e quattro assessori (Savarino, Trovato, Basilico e Schillaci), hanno spiegato le ragioni per cui hanno affidato mandato agli avvocati Gaetano Armao e Bartolo Iacono di ricorrere avverso il decreto di scioglimento del Comune di Scicli.

E’ stato lo stesso avvocato Iacono a spiegare che il ricorso si fonda su due gambe parallele (una relativa ai fatti penali contestati a Franco Susino e l’altra su una serie di illegittimità amministrative rilevate) che sono contestati in punto di fatto, sul quale non sussiste alcuna discrezionalità di decisione da parte dell’Amministrazione dell’Interno, ancora prima che per le motivazioni che hanno portato allo scioglimento.

Da più parti, peraltro, si è sottolineata la valenza politica dell’atto di scioglimento del Consiglio Comunale, che è atto del Governo centrale, sottolineata anche dal Presidente della Regione siciliana che, con delle dichiarazioni mai smentite ed ancora oggetto di un’interrogazione parlamentare all’Ars, all’indomani del provvedimento di scioglimento dichiarò che “Mi spiace che a Scicli non si andrà a votare e che non sia stata colta l’occasione per chiudere col passato. Il Megafono e altri avevano dato disponibilità a candidare un esponente delle forze dell’ordine. Se altri partiti avessero avuto il coraggio, si sarebbe evitato lo scioglimento.”

Anche per tali ragioni, e vista la forte valenza politica del ricorso proposto contro lo scioglimento, da più parti è stato chiesto che i due massimi rappresentanti istituzionali del Comune di Scicli – la Senatrice del pd Venerina Padua ed il Deputato regionale dell’Udc Orazio Ragusa – dicano la loro posizione rispetto alla scelta di proporre ricorso, ovvero se sono a favore o contro lo scioglimento. Anzi, visto che una serie di privati cittadini hanno già contribuito economicamente per le spese affrontate dai consiglieri per promuovere l’attività, alcuni cittadini hanno chiesto che gli stessi parlamentari contribuiscano economicamente a mandare avanti il ricorso al Tar del Lazio.