Sono già trascorsi due mesi dalla chiusura dell’ “Italia” ed il “nostro” cine-teatro è sempre lì: serrato, vuoto, privo di qualsiasi impulso che sia degno definirsi “arte”, teatrale o cinematografica che dir si voglia.

Ovvio che la vita della nostra città, in questi due mesi, è un po’ più povera.

Come sottacere che il Teatro Italia è un valido veicolo di formazione, conoscenza e momento di aggregazione per i cittadini e soprattutto per le giovani generazioni. Purtroppo, a volte, il territorio non risponde ad una programmazione finalizzata anche ad un momento di vitalità culturale e teatrale, così è stato per la stagione teatrale in programma nell’autunno 2012 e così è stato per tanti buoni film in programmazione anche nella stagione in corso.

Un plauso senza ombra di dubbio va fatto alle Associazioni che, con lungimiranza, operano con enormi sacrifici sul territorio promuovendo e portando avanti una programmazione, ma ciò non può bastare per il rilancio della nostra amata Scicli.

Quello che oggi conta di più è capire come viaggia il mondo fuori dal nostro “ guscio “ , per questo ci dobbiamo impegnare a fare “ rete “ fra più identità culturali presenti nell’isola e non solo, questo solo ci può dare momenti di confronto e crescita, scambi culturali, di aggregazione, ma soprattutto dare una giusta risposta concreta al territorio e alle risorse che in esso vi operano. Tutto questo è possibile solo con una sinergia d’intendi ( anzi, con una SENSIBILITA’ d’indenti che va oltre il proprio orticello ) fra ente pubblico e privati.

L’impegno dovrebbe essere quello di portare a Scicli artisti importanti, cercare di mettere in rete il Teatro Italia con le altre realtà siciliane, ( con  tanti altri siti di interesse artistico e culturale che sono nel nostro territorio e silenziosamente attendono di essere riempiti di contenuti ), ma soprattutto aprire questa struttura alle giovani generazioni con incontri dibattito (vedi Sebastiano Lo Monaco, Fabrizio Catalano Sciascia nipote di L. Sciascia, Piero Grasso ecc… ), purtroppo, tutto questo non è stato possibile per un semplice motivo:- Viviamo un vuoto artistico/teatrale di oltre 10 anni ( parliamo della chiusura del Teatro anni ’90 ), ciò significa che una generazione ( oggi 30/40 ) non ha vissuto il Teatro.

La sfida è quella di promuovere uno dei pochi cine-teatro che, in Sicilia, è di proprietà di un ente pubblico cui  -per rivivere -non è più sufficiente l’affidamento in gestione ad un privato che deve tenerlo aperto anche quando nelle lunghe settimane invernali, lungo le vie di Scicli, non si muove una foglia.

Ecco perché questo intervento, sul finire della stagione 2012/2013, vuole essere un invito agli uffici ed all’Amministrazione ad arrivare puntuali con l’inizio della prossima stagione, mobilitando sin da ora cittadini, professionisti, cinefili, appassionati, scuole, associazioni culturali e tutti quanti hanno a cuore la vitalità culturale della nostra città.

Così solo il Cine-Teatro Italia potrà vincere la sfida di un cinema di paese all’alba del nuovo millennio!

Marcello Giordano Pellegrino e Marco Causarano