La Sicilia del 1 aprile




In uno dei suoi quotidiani appelli alla città il sindaco di Scicli, Enzo Giannone, nell’invitare tutti alla serenità, interviene sullo scivolone del presidente del Consiglio comunale e non nasconde tutta la stanchezza accumulata in questi giorni tanto da far intendere la possibilità di decisioni anche drastiche.

Nella giornata di ieri Enzo Giannone, come oramai da consuetudine, dall’inizio della pandemia, ha pubblicato un post su Facebook per mantenere il filo diretto con la comunità. “Una piccola riflessione per provare a cancellare alcune brutte sensazioni che ho”. Questo l’incipit del post del primo cittadino che ha scritto di aver rivisto tutto ciò che è stato scritto nell’ultima settimana dai «cosiddetti ambienti politici». “A parte le invettive dei soliti tre nei confronti del sindaco (rivolgendosi ai segretari di Pd, Italia viva e partito Socialista), con una controreplica talmente offensiva che non merita neanche un rigo di risposta – scrive Giannone-  mi ha colpito particolarmente la polemica sul presidente del Consiglio comunale. Dico con franchezza che ha sbagliato per leggerezza, peraltro citando me inopportunamente, ma anche che qualcuno ha fatto un uso distorto delle sue parole. Sapendolo persona di grande sensibilità e pudore, penso che anche lui ne convenga e in cuor suo si sia scusato tante volte. Però basta. Finiamola qui. Io stesso sono stato in questi giorni vicino alla signora che purtroppo si è ammalata e sono fiducioso che presto si rimetterà (la donna è stata dimessa dall’ospedale della giornata di ieri 31 marzo – ndr). Ci sarà tempo per chiarimenti pubblici, oltre che privati, se si riterrà necessario, quando finalmente potrà tornare a riunirsi il Consiglio comunale, ma ora pensiamo ad affrontare questo momento difficile”. Poi Giannone si dice anche molto provato e non esclude decisioni inaspettate: “Non voglio essere ringraziato. Quello che provo a fare, insieme ad altri – scrive- è mio dovere morale e lo farei anche se non fossi il sindaco, come peraltro stanno facendo in tanti a titolo volontario. E dico di più: quest’esperienza mi sta provando in maniera talmente profonda che, quando questo triste momento passerà, e tutto tornerà alla normalità, non so se avrò ancora la forza di continuare ad assolvere al ruolo a cui i cittadini mi hanno chiamato. Ma questa è un’altra storia. Futura”.