Il consiglio comunale di Scicli è stato chiuso per mancanza del numero legale ed è polemica. Finalmente, dopo una serie di rinvii, di dibattiti e di prelievi di altri punti,  ieri sera in consiglio si doveva discutere del nuovo statuto redatto dalla prima commissione consiliare, ma non erano nemmeno le 8 e 15 quando il presidente Gino Rivillito (nella foto) ha chiamato l’appello e, risultando il numero dei presenti pari a 6, ha dichiarato decaduto il consiglio. Tutto nella norma si direbbe, ma nei fatti qualcosa che non torna c’è. I 6 presenti al consiglio comunale erano 8 prima dell’appello, ma poco prima della conta nominale gli 8 sono diventati 6.  L’aspetto più illogico della vicenda è che il presidente non ha aspettato l’arrivo dei consiglieri di maggioranza, quindi della stessa sua coalizione, innescando così una serie di polemiche interne alla coalizione di centro-destra. Ma perché questa fretta di chiudere il consiglio?

Il nuovo statuto redatto dalla prima commissione comprende un articolo che, recependo un punto della legge 6 del 5 Aprile 2011, prevede la decadenza del presidente del consiglio comunale. Tradotto ciò vuol dire che, una volta approvato lo statuto, i consiglieri potrebbero votare la sfiducia di Rivillito e chissà se, considerato il cambio di casacca del presidente del consiglio, anche qualche consigliere di maggioranza non disdegnerebbe l’idea. Il fatto è che lo statuto è stato trasmesso aglio organi competenti a fine Aprile, ma per portarlo in consiglio è stata necessaria la firma di 1/5 dei consiglieri che hanno richiesto la trattazione urgente del punto in questione, trattazione che è avvenuta nel consiglio comunale del 13 luglio dove, contestualmente, sono stati inseriti altri punti che sono stati prelevati e ai quali è stata data priorità. Sembra che Rivillito ieri sera si sia difeso dicendo di aver rispettato il regolamento chiamando l’appello nell’orario di inizio dei lavori, ma in precedenza si è sempre riservato un minimo di tolleranza.