fiaccolata sampieri“Fermiamo le stragi del Mediterraneo” stava scritto nello striscione, di Cgil,Cisl,Uil, alla testa del corteo che ieri sera, a Sampieri, ha percorso il lungomare in una silenziosa e partecipata fiaccolata dove dalle istituzioni più alte ai semplici cittadini, molti giovani e tanti extracomunitari, hanno voluto esserci per dire no alle stragi di migranti.

E mentre il corteo si muoveva sino al moletto, si definivano i contorni di un’altra tragedia, sempre nel mare di Sicilia.

Una barcone con 200 migranti si è capovolto, altri 34 morti, donne e bambini. La frazione di Sampieri, tristemente ricordata per i tredici migranti morti nello sbarco del 30 settembre scroso, che ha riaperto la serie delle stragi della disperazione, è diventata un simbolo.

In un’ atmosfera di riflessione e di dolore si sono raccolti il Prefetto di Ragusa, Vardè, il Questore Gammino, i comandanti provinciali di Carabinieri, col. Gagliano e Finanza, col. Cavalli, e poi i parlamentari, Padua, Di Pasquale, Ragusa, i sindaci di Scicli, Susino e di Pozzallo, Ammatuna.

A rappresentare il sindacato unitario Giovanni Avola, segretario generale della Cgil di Ragusa, Giovanni Fracanzino, segretario provinciale della Cisl e Giorgio Bandiera, segretario generale di Ragusa della Uil.

Dal moletto di Sampieri, che segna la fine del lungomare e ieri sera battuto da uno scirocco fastidioso, il Prefetto Vardè, ha lanciato in mare una composizione di fiori per la memoria e il rispetto di chi in quel mare aveva lasciato ogni speranza di vita migliore rifuggendo da guerre, carestie e violenze di ogni tipo.

Poi il momento delle testimonianze.

Ha parlato Samia, una mamma tunisina, integrata da venti anni in Sicilia e che opera all’interno della Cgil di Santa Croce Camerina, che ha raccontato la sua esperienza di persona che ogni giorno si confronta con le problematiche di migranti ed extracomunitari lanciando un grido di dolore per le morti di tante donne, uomini e bambini che cercano in Europa pane, lavoro e libertà. Anche il Vescovo della diocesi di Noto, Staglianò ha voluto far sentire la sua voce. Lo ha fatto attraverso Don Ignazio La China, parroco di Scicli, che ha letto un suo messaggio fatto di moniti, di speranza e di auspici perché la preghiera e il volere di Dio possano fermare queste tragiche morti e porre fine a tanta disperazione e dolore.
“E’ stata una manifestazione in un luogo simbolo del Mediterraneo, commentano Avola, Fracanzino e Bandiera, partecipata e sentita e che ha registrato la presenza delle più alte cariche istituzionali della provincia di Ragusa, ma anche di tanti extra comunitari e tante persone che hanno condiviso il no a queste stragi. Il silenzio e la riflessione di tutti noi, vuole che l’Europa e le istituzioni più alte possano intervenire con decisione perché questa mattanza abbia fine e la speranza per una vita migliore possa essere offerta a chi fugge da quei Paesi dove guerre e disperazione sono la quotidianità”.

In contemporanea, promossa da Cgil,Cisl,Uil a Siracusa, si svolgeva una manifestazione di solidarietà per quanti hanno, tragicamente, perduto la vita nella acque del Mediterraneo.