Avvolti nel silenzio che sempre più va affastellando Scicli, nei giorni scorsi abbiamo registrato l’ennesimo colpo alla vitalità della nostra città inferto dall’Amministrazione  Susino.

Questa volta sono il “Cinema Italia” , ma anche la “Stanza del Sindaco, la Chiesa di Santa Teresa e Palazzo Spadaro” a pagare il dazio di una macchina amministrativa che sta dimostrando inspiegabili inefficienze.

Per il Cine-Teatro Italia si tratta di una chiusura annunciata (la prima dalla sua riapertura), dovuta alla fine della convenzione con la Cinemavision.

Se a novembre 2012 si era avuta la proroga al gestore sino allo scorso 28 febbraio, proprio per mettere a punto il bando di gara per la nuova gestione, scaduto il termine previsto da quell’accordo le porte del Cine Italia si sono chiuse al pubblico sciclitano interrompendo la stagione cinematografica in corso.

Evidentemente non si tratta di una chiusura definitiva ma la domanda sorge spontanea: quattro mesi non sono bastati all’Amministrazione per riaffidare in uso il più importante contenitore culturale del paese?

Stesso destino è toccato anche ai siti culturali per i quali l’Ati “Italo-Barocco”, in convenzione con il nostro Comune, nei mesi scorsi ha mantenuto aperti ai turisti ed a quanti avessero voglia di visitare alcuni dei pezzi più pregiati dell’offerta panoramica locale.

Anche in questo caso vi è stato un bando che scadeva (il 28 febbraio), anche in questo caso non si è proceduto – per tempo – ad espletare la gara pubblica che garantisse la fruizione continuata dei siti culturali.

A dirla tutta, in questo caso una proroga della gestione alla Cooperativa si era pure abbozzata, ma si è persa fra le pastoie burocratiche del nostro Comune.

Se volete a tutto ciò si aggiunge l’aggravante che, con l’approssimarsi della primavera e l’arrivo delle feste tradizionali (c’è già stata quella di San Giuseppe), ai turisti vengono inibiti alla visita tre pezzi fondamentali dell’offerta culturale del territorio.

Insomma: appalto concluso, nuovo bando di gara ancora in itinere e città che paga le inefficienze dei propri amministratori.

E dire che, anche il settore cultura, all’indomani della tanto sbandierata riforma degli uffici e dei servizi del 31 ottobre scorso, era stato oggetto della riforma organizzativa del Comune con la creazione di una Struttura extrasettoriale volta proprio a promuovere e curare “la programmazione e la gestione dei beni e delle attività culturali”.

Auspichiamo che il Sindaco Susino e l’Assessore alla Cultura Iurato provvedano celermente a rendere nuovamente fruibili a cittadini e turisti i siti in questione, sebbene non possiamo sottacere come una migliore pianificazione delle politiche culturali di questo paese (che prevede senz’altro maggiore attenzione alle scadenze degli affidamenti pubblici) avrebbe evitato d’incorrere in queste chiusure.

                                                                                                                                             *Consigliere Comunale Pd  Marco Causarano