Da “La Sicilia” del 9 maggio 2018

Di Carmelo Riccotti La Rocca

 


Molti lavori realizzati dall’Acif in contrada Cuturi sono abusivi e l’uso di alcuni impianti addirittura sconosciuto agli organi competenti. È quanto emerge da un verbale redatto dal Genio Civile di Ragusa culminato con il diniego definitivo di continuare i lavori con tanto di denuncia alla Procura della Repubblica.

La contravvenzione in questione è la n 11290 del 7 maggio 2018.

Dal documento in questione emerge chiaramente che il Genio Civile ha agito in seguito ad un esposto, molto probabilmente presentato da una delle associazioni ambientaliste che sin dall’inizio si occupano del caso Acif.

L’azienda aveva presentato nell’ufficio di Ragusa una richiesta di autorizzazione nell’agosto del 2017 per poter effettuare i lavori di ampliamento dell’impianto per rifiuti pericolosi e non da 200mila tonnellate in contrada Cuturi. I tecnici dell’ufficio hanno fatto un inventario delle opere realizzate nell’area interessata riscontrando un numero notevole di incongruenze e opera abusive. Tra queste, ad esempio un magazzino sito nel corpo B. “Al fabbricato- si legge nel verbale- risulta affiancata, per tutta la sua lunghezza, una costruzione sempre in muratura con blocchi di tufo. Dall’analisi della documentazione allegata all’esposto (foto storiche da Google, rilievo aerofotogrammetrico datato 1977 e foto allegate al verbale del 12/05/2009 della Provincia Regionale di Ragusa) si rileva che tale corpo aggiuntivo non era presente. Inoltre, dal certificato di idoneità statica allegato all’esposto, si evince una palese incongruenza fra l’epoca di realizzazione asserita dal progettista (ante 1967) e quanto rilevato dall’esame della predetta documentazione”.

Anomalie sono state riscontrate anche in merito ad alcuni impianti come nell’invaso artificiale in terra battuta e rivestimento in polietilene ritenuto privo di ogni presidio di sicurezza. I tecnici del Genio Civile rilevano, infine, la presenza a nord dell’invaso denominato “I”, di 5 tubazioni in rotocompresso posti in verticale ed emergenti per circa un metro dal piano campagna “il cui uso è sconosciuto”.

Stesso tipo di manufatto si nota all’interno dell’invaso denominato “G” nella zona verso ovest. I lavori in questione, quindi non sono stati autorizzati dall’ufficio del Genio Civile, per questo motivo l’ente intima all’Acif di sospendere immediatamente i lavori e invita l’azienda a far pervenire entro 60 giorni dalla notifica del verbale gli elaborati tecnici delle opere eseguite, corredati da apposita planimetria quotata, redatti da professionista abilitato, al fine di poter riferire all’Autorità Giudiziaria dove pende procedimento penale; nel caso di mancata presentazione del progetto di verifica le opere saranno ritenute non conformi alla Legge e se ne proporrà la demolizione. Anche se in effetti i riflettori sul caso Acif non si sono mai spenti, la vicenda si arricchisce di un nuovo importantissimo capitolo. Dopo anni di battaglie e denunce ad un esposto è stato dato seguito con risultati che, stando al verbale del Genio Civile, evidenziano la non corretta esecuzione dei lavori in riferimento alla realizzazione delle opere.

Nulla a che vedere, o solo in parte, con la battaglia sull’iter procedurale che ha portato la regione a rilasciare le autorizzazione, ma c’è da scommettere che il verbale del Genio Civile, corredato da denuncia alla Procura della Repubblica per il profilarsi di reati di natura penale, darà avvio a un nuovo, accesissimo dibattito.