Una prima stima dei danni al comparto agricolo ibleo arriva da  Sandro Gambuzza (nella foto), Presidente della Camera di Commercio di Ragusa: «Da oltre una settimana è tutto fermo, le attività agricole e quelle a esse connesse, come coltivazione, allevamento, raccolta, lavorazione, approvvigionamento, condizionamento e trasporto nei mercati e alla distribuzione, risultano paralizzate. Inesistenti le attività nei mercati ortofrutticoli di Vittoria, Santa Croce, Donnalucata e Santa Maria del Focallo. I comparti del settore agricolo maggiormente interessati dal fermo dell’autotrasporto – continua Gambuzza – risultano essere quelli dei deperibili. In termini di occupazione si stima una perdita di 50.000 giornate di lavoro, per un controvalore di 3 milioni di euro di salario persi».

Ecco una prima stima dei danni dei settori più colpiti: il lattiero-caseario,  2.000 piccoli produttori,  3.000 le tonnellate di latte che non hanno potuto raggiungere le centrali di trasformazione  con mancati ricavi per  1,8 milioni. Le aziende orticole, 3.500 coltivatori diretti e 500 medie imprese di cui 50 con export nazionale ed europeo,  non  hanno potuto spedire 35.000 tonnellate di ortaggi con mancati ricavi per 50 milioni. Il comparto avicolo,  200 tonnellate di carne sono state congelate (dimezzando il valore di mercato); perdite anche nel segmento delle uova.

In totale oltre 500 milioni di danni. Danni anche alle 30 aziende vivaistiche  ed  alle 200 che producono fiori, almeno  10 milioni di steli non sono arrivati ai mercati provocando  mancati ricavi per 4 milioni di euro.