Si è tenuta stamani, presso l’assessorato provinciale territorio e ambiente, a Ragusa, un conferenza di servizio indetta con sollecitudine dall’assessore Salvo Mallia, dietro richiesta del sindaco di Scicli, relativo alla denuncia di Goletta Verde circa condizioni di sofferenza dello stato di salute mare in provincia di Ragusa, con particolare riferimento alla foce del fiume Ippari e del torrente Modica-Scicli, la cui foce sbocca in contrada Arizza Spinasanta. Erano presenti, oltre al sindaco di Scicli, Giovanni Venticinque, l’assessore all’ambiente del Comune di Modica Giovanni Spadaro, e un funzionario del Comune di Pozzallo, oltre alla dott.ssa Pavia, dell’Asp 7, e alla dott.ssa Lucia Antoci, responsabile provinciale Arpa. Esistono competenze ripartite: l’Asp ha la responsabilità di verificare la salubrità delle acque di balneazione, l’Arpa ha il compito invece di analizzare la salubrità dell’ambiente, ovvero del tratto di mare più distante dalla costa. Sono molte le segnalazioni pervenute dai privati cittadini circa la presenza di schiuma, alghe, o altre forme di inquinamento presunto all’indirizzo dell’Arpa. Nella gran parte dei casi, a una sensazione visiva di inquinamento non corrispondono analisi biologiche e batteriologiche che confermano tale sensazione. Sul portale del Ministero dell’Ambiente, è possibile leggere, comune per comune, l’esito delle analisi condotte dall’Asp ogni mese e rese noto ufficialmente tramite tale sito internet nazionale. Sono ben sessanta i punti di prelievi delle acque nel territorio della provincia di Ragusa, di cui ben dodici a Scicli. I campionamenti effettuati dall’Asp e resi noti dal Ministero dell’Ambiente dicono che il mare in provincia di Ragusa è pulito. Non sorprende che alcuni rilievi condotti da Goletta Verde in prossimità della foce dei due corsi d’acqua, Ippari e Modica-Scicli, evidenzino criticità. Spesso, infatti, tali fiumi o torrenti diventano il raccoglitore di prodotti usati in agricoltura e conferiti in maniera non coscienziosa lungo i canali irrigui del Consorzio di Bonifica. A tal proposito è emerso che proprio nei siti in cui sboccano a mare i canali irrigui del Consorzio si verificano valori al di sopra della soglia di attenzione. In questo senso, è stato convenuto unanimemente, da tutti gli attori presenti, che il Consorzio sarà reso partecipe dell’esigenza di un maggiore controllo sulle condotte “poco limpide” di alcuni fruitori di questi canali irrigui, che sfociano poi in mare. Altro discorso vale per alcuni casi, in cui una schiuma biancastra si è appalesata ai bagnanti. L’Arpa ha segnalato la necessità di disporre mezzi da diporto in grado di permettere ai propri tecnici di raggiungere il tratto di mare incriminato per effettuare sul momento, con tempestività, i prelievi di acque marine. La Provincia, nella persona dell’assessore Mallia, si è detta disponibile a mettere a disposizione dell’Arpa i propri mezzi nautici.