La Protezione Civile della Regione, con il suo DG, Cocina, ha partecipato al Comitato Operativo Nazionale Protezione Civile convocato d’urgenza sul problema della ricaduta dei frammenti dovuti al rientro del lanciatore spaziale cinese.

Potenzialmente interessate nove regioni fra cui la Sicilia Settentrionale e centrale (prov di Palermo, Messina, Enna e Catania).

Il DG ha avuto conferma che trattasi di decine di frammenti di non più di un centinaio di kg che precipitano a terra a una velocità di circa 200 Km/h. Possono pertanto danneggiare cose e persone ma ciò con probabilità estremamente bassa.




“Si è tenuto, convocato dal Capo Dipartimento Fabrizio Curcio, il Comitato Operativo della Protezione Civile, per un’analisi degli ipotetici scenari dovuti al rientro incontrollato in atmosfera del lanciatore spaziale cinese “Lunga marcia 5B”, in modo da poter condividere tutte le informazioni con le strutture operative ed i territori potenzialmente coinvolti.

Al momento la previsione di rientro sulla terra è fissata per le ore 02:24 ore locali del 9 maggio, con una finestra temporale di incertezza di ± 6 ore, all’interno di questo arco temporale sono tre le traiettorie che potrebbero coinvolgere l’Italia che, in totale, interessano porzioni di 9 regioni del centro-sud, ovvero Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Le previsioni di rientro saranno soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento del vettore spaziale stesso e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all’attività solare.

Il tavolo tecnico – composto da

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