protesta pepiDavanti al tribunale di Ragusa si è tenuto un sit in di protesta organizzato dalle mogli di Antonio, Alessandro e Gaetano e dalla fidanzata di Marco Pepi, accusati dell’omicidio dell’agricoltore vittoriese, Giuseppe Dezio. Da 8 mesi sono in carcere, la famiglia con l’avvocato a seguito degli esiti delle analisi dei Ris di Messina hanno inoltrato alla procura di Ragusa un’altra istanza di scarcerazione.

Le mogli e i figli di Gaetano, Alessandro, Antonio e la fidanzata di Marco Pepi chiedono giustizia per i congiunti, convinte fermamente della loro innocenza, si sono riunite in un sit in di protesta stamattina davanti al tribunale di Ragusa, nel giorno in cui le telecamere di tutta Italia sono piantonate davanti alla procura per il caso Loris.

La famiglia Pepi, accompagnata da uno stuolo di donne che condividono l’innocenza dei quattro indagati, oggi è ancora più sicura che i figli con l’omicidio non c’entrano proprio niente, a seguito dei risultati delle analisi sui vestiti degli arrestati da parte dei Ris di Messina. <<Un elemento decisivo ai fini delle indagini>> – ha riferito l’avvocato Giuseppe Lipera che attende gli esiti da otto mesi. “Le risultanze degli accertamenti – ha commentato il legale  – non lasciano più alcun dubbio: non c’è stato nessun omicidio di gruppo.

Negli indumenti di Alessandro e Marco non c’è traccia del sangue della vittima. Il sangue ritrovato addosso Alessandro Pepi,  invece derivano dalle ferite inferte da Dezio con il coltello di cui si è ritrovato solo il manico di plastica”. La moglie di Alessandro, Ilenia Sortino, ha costituito un gruppo di donne affiatate per perorare la causa dei pepi e ha peraltro già avviato una raccolta firme: 2400 nomi che chiedono la scarcerazione per ingiusta detenzione.  Alla luce delle considerazione dei Ris, l’immeditata e piena rimessione in libertà dei fratelli pepi diventa un atto dovuto da compiere nella massima urgenza ed è per tale ragione che ieri sera l’avvocato Lipera ha inoltrato alla procura un’altra richiesta di scarcerazione: i figli perché sono innocenti, e il padre Gaetano, che ha ammesso di avere ucciso Dezio, perché ha rivelato la verità, collaborando con gli inquirenti, e secondo il legale, merita di essere scarcerato anche solo per intervenuto mutamento del quadro delle esigenze cautelari.

La sostituta procuratrice, Valentina Botti, aveva richiesto lo scorso mese, gli arresti domiciliari per marco pepi, il più piccolo dei fratelli per il suo ruolo marginale nella vicenda. Una richiesta rigettata dal gip.

Viviana Samito