giovanni-iacono1Si è dimesso questa mattina da Presidente del Consiglio Comunale di Ragusa, Giovanni Iacono. L’emendamento di Nello Dipasquale su royalties e Legge su Ibla è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Infatti, già in occasione della riorganizzazione del sanità Iblea, l’Ars ha ignorato coscientemente le richieste del territorio, smembrando e impoverendo paurosamente l’intero sistema sanitario ibleo per un mero calcolo politico, a tal punto che, pochi giorni fa, il Movimento Partecipiamo si era espresso così: “La sanità e gli ospedali a Ragusa hanno subito vere e proprie ‘amputazioni’ senza ‘anestesia’”. Ecco perché Iacono si è dimesso: “Non posso più essere garante dell’intero Consiglio, visto che ben due consiglieri (Mario D’Asta e Mario Chiavola) spacciano l’emendamento dell’on. Dipasquale come un risultato che va a sicuro beneficio della Città e poi per che cosa? Per raggranellare qualche voto in giro per la provincia”.

Il Movimento 5 Stelle, anche se a malincuore, approva la scelta di dimettersi di Giovanni Iacono da presidente del Consiglio comunale. “Un atto eclatante, ma anche un messaggio chiaro e deciso a chi crede di poter utilizzare a proprio piacimento questa terra” – si legge in una nota stampa dei grillini -.

“La Regione e Dipasquale – si legge ancora – non possono intromettersi in questo modo nella politica della nostra città. Con un solo emendamento si è deciso di cancellare e solo per Ragusa, la 61/81, obbligando i ragusani ad autofinanziarla, ma non solo. Palermo ha deciso, in una notte, come Ragusa debba spendere i proventi derivanti dalle royalties, esautorando l’intera Amministrazione comunale di qualsiasi potere decisionale. Proventi che dovremo dividere con gli altri comuni iblei, nella eventualità le royalties superino i 15 milioni di euro. Infine, con un solo emendamento, Ragusa ha perso almeno 11 milioni di euro. Le royalties non sono il regalo o l’elemosina di un chissà chi, ma la contropartita che spetta di diritto ad un territorio che, nel bene o nel male, ha deciso di far sfruttare a terzi le proprie ricchezze, in questo caso minerarie. Va da sé che quei proventi sono e devono rimanere del territorio. Appoggiamo, anche se non condividiamo a pieno, la scelta di Iacono, certo è che la battaglia per tutelare la nostra terra, la nostra città, i nostri diritti, non finisce qua e proseguirà, insieme a Partecipiamo, finché non si ristabilirà il giusto ordine delle cose”.

“Una scelta sorprendente, quella del presidente del Consiglio Comunale Giovanni Iacono di volersi dimettere, ma che comprendo perché scaturita dalla necessità di difendere il ruolo del Consiglio Comunale, che una norma incomprensibile sta depauperando dalle prerogative essenziali di programmazione in materia finanziaria – scrive invece il primo cittadino di Ragusa, Piccitto -. E comprendo ed apprezzo anche il carico di sofferenza personale di una decisione che intende preservare il rispetto del ruolo del Consiglio Comunale, che il Presidente Iacono ha saputo degnamente rappresentare. Sono certo – afferma ancora il Sindaco – che Giovanni  continuerà insieme a noi le battaglie intraprese tese a difendere gli interessi del nostro territorio che non  può e non deve subire passivamente  le scelte politiche scellerate operate a livello regionale, sia da chi vuole che Ragusa continui ad essere terra di conquista, sia da parte esponenti politici che piuttosto che difendere gli interessi della città che dovrebbero rappresentare, mirano piuttosto a bloccare ogni azione di crescita e sviluppo della città solo perché portata avanti da forze politiche che si stanno battendo per un cambiamento radicale nel modo di amministrare la cosa pubblica”.