Gli uomini della Squadra Volanti dell’U.P.G. e S.P. della Questura di Ragusa ieri hanno arrestato per furto in abitazione due zingare,Romina Miilak (nella foto), nata a Torino, 19 anni, e una catanese dell’età presunta tra i 17 ed i 18 anni.

Un’anziana signora ha contattata il 113 per segnalare di aver subito un furto in appartamento in Via Palma di Montechiaro e che doveva essere accaduto da pochi minuti in quanto si era allontanata per un quarto d’ora da casa per alcune commissioni. La vittima aggiunge di avere visto uscire da casa due giovani donne, probabilmente zingare ma non aveva fatto in tempo neanche a capire cosa potessero aver fatto che erano fuggite. Le Volanti della Polizia di Stato si precipitano sul posto ed in pochi istanti raggiungono la vittima e costatano l’avvenuto furto; non c’è tempo da perdere, altre due Volanti controllano palmo a palmo le vie limitrofe per ricercare le donne. Un Ispettore Capo ed un Assistente Capo della Polizia Penitenziaria liberi dal servizio, si trovavano nella vicina via Carducci ed avendo visto transitare due donne apparentemente nomadi che, con fare sospetto, guardavano gli appartamenti decidono di richiedere l’ausilio dei colleghi della Squadra Volanti per identificarle, in quanto erano a conoscenza che qualche giorno prima avevano tentato altri furti in zona. Trovandosi a pochi metri dall’avvenuto furto, l’ausilio è immediato e grazie al “fiuto” dei due colleghi liberi dal servizio si può procedere al controllo delle donne fermate.

La perquisizione da esito positivo, le donne vengono trovate in possesso di anelli, bracciali ed orologi in oro e per di più avevano tentato di occultare nel cestino dei rifiuti gli arnesi atti allo scasso (due cacciavite di grosse dimensioni ed anche dei guanti) ma erano state notate dagli operatori della Polizia. Recuperata la refurtiva, sequestrati gli arnesi atti allo scasso ed i guanti utilizzati, le due donne sono state condotte presso la Questura dove un agente donna ha completato la perquisizione personale, visto che sovente le nomadi occultano gli oggetti in oro negli orifizi così da eludere un sommario controllo. Inoltre, durante il controllo presso il bar, una giovane ragazza si avvicina agli operatori per riferire che 3 giorni prima aveva notato le due donne mentre tentavano di aprire la porta della sua abitazione. La donna le aveva sorprese mentre tentavano il furto ma era arrivata in tempo e quindi le ha messe in fuga. La testimonianza della donna è preziosa in quanto nei loro confronti verrà celebrato anche il processo per tentato furto in abitazione avvenuto venerdì. Difficilissima l’identificazione delle due donne, la minore asseriva di avere 12 anni e di non conoscere nemmeno la propria data di nascita, motivo per cui è stata accompagnata in ospedale e sottoposta ad esame radiografico del polso; con la puntuale collaborazione del personale sanitario dell’Ospedale Civile di Ragusa è stato possibile accertare che dovrebbe avere tra i 17 ed i 18 anni. La donna maggiorenne tratta in arresto è stata accompagnata in ospedale per verificare lo stato di gravidanza ed effettivamente è incinta al 5° mese. A seguito del fotosegnalamento, dall’attività di Polizia Giudiziaria condotta dagli uomini della Scientifica, è stato possibile appurare che la stessa sia stata sottoposta a rilievi fotodattiloscopici 69 volte ed ha circa 93 alias diversi, cosa che ha richiesto un lavoro di quasi 6 ore per poter controllare tutti i precedenti penali.

È stato appurato che le due arrestate vivono dei proventi di furti in abitazione, in quanto hanno innumerevoli precedenti specifici e per di più sono stati commessi in tutta Italia.

Al momento la minore è stata condotta al Centro di Prima Accoglienza di Caltanissetta a disposizione della Procura dei Minori presso il Tribunale di Catania e la maggiorenne si trova agli arresti domiciliari presso una casa accoglienza che visto lo stato di gravidanza ha dimostrato ampia disponibilità per l’assistenza e domani verrà celebrato presso il Tribunale di Ragusa il processo con rito direttissimo così come richiesto dalla Procura della Repubblica Iblea.

Il materiale oggetto di furto è stato recuperato e riconsegnato alla vittima, contestualmente alla denuncia presentata presso gli uffici della Questura cosicché l’anziana signora è potuta tornare in possesso degli oggetti a cui era legata affettivamente, anche perché del marito.

L’occasione di questo arresto è significativa per richiedere a tutti i cittadini, di contattare subito il 113 nel caso in cui subiscano un reato o si imbattano in persone sospette. Proprio nei giorni in cui si lasciano incustodite le abitazioni per recarsi a casa di parenti a festeggiare il Natale è importante il controllo delle proprie abitazioni, anche con la collaborazione tra vicini. Avvisare i vicini di casa di passare qualche giorno fuori o anche qualche ora è importante cosicché un rumore “abituale” proveniente dalla casa del vicino, può diventare sospetto ed attivare le Volanti che prontamente verificheranno lo stato dei luoghi. Altro accorgimento che può sembrare banale, è quello di chiudere la porta a chiave, cosa che spesso non viene fatta perché di fretta o perché si crede di non essere potenziali vittime. Oggi installare un impianto di videosorveglianza della propria abitazione costa molto meno rispetto al passato e con un telefono cellulare di ultima generazione è possibile controllare a distanza le proprie cose ed attivare immediatamente la Polizia per eventuali intrusioni. A volte basta poco per poter tornare a casa senza trovare spiacevoli sorprese.