forconi ragusaIl movimento dei Forconi è stato ricevuto in Prefettura ieri dal prefetto Annunziato Vardè per parlare di aste giudiziarie. Attorno al tavolo anche le forze dell’ordine, presenti in ogni sit-in del movimento davanti alle abitazioni degli sfrattati, per garantire l’ordine pubblico. E’ stato un vero e proprio confronto durante il quale il leader del movimento, Mariano Ferro, ha anche avanzato un paio di proposte che saranno presentate il 18 giugno al Ministero di Grazia e Giustizia.

Sul tavolo all’ordine del giorno c’erano alcuni punti presentati dal leader del movimento Mariano Ferro, sul caldo tema delle aste giudiziarie. Il primo riguarda il tetto a ribasso d’asta: se il consulente tecnico d’ufficio valuta un immobile, questo non può essere svenduto.

Se una casa, ha spiegato Mariano Ferro, secondo il perito vale 100mila euro, non la si può vendere a 30mila. A quel punto, secondo la proposta del Movimento, l’asta deve essere bloccata perché a beneficiarne saranno solo gli speculatori e i professionisti delegati all’esecuzione immobiliare,  né il debitore e né le banche. Il secondo punto proposto è quello di vietare la vendita dell’immobile comprato all’asta per i prossimi 20 anni dall’acquisto  per evitare ulteriori forme di speculazione. A metà giugno, intorno al 18, il fondatore del Movimento dei Forconi, Ferro, sarà a Roma al Ministero di Grazia e Giustizia per presentare le due proposte. La decisione è avvenuta dopo l’incontro tra i Forconi ed il ministro Maria Elena Boschi a Modica, il 10 aprile scorso.

La presenza poi delle forze dell’ordine all’incontro in prefettura non è stata casuale: Mariano Ferro ha ammesso che qualcuno si è infastidito per i sit in davanti alle abitazioni delle famiglie sfrattate, soprattutto nel giorno in cui era previsto l’arrivo dell’ufficiale giudiziario. Il movimento ha risposto che continuerà la lotta contro l’ingiusta aggiudicazione delle case all’asta e per dire basta alle operazioni di sciacallaggio. Ferro denuncia da tempo  il metodo poco trasparente del sistema delle aggiudicazioni all’interno degli studi privati di avvocati e commercialisti dove il più debole, cioè il debitore, viene depredato di ogni suo avere. Anche il ruolo del custode giudiziario, colui che detiene la chiave del bene messo all’asta, dovrebbe subire maggiori controlli sull’operato. Una gestione degli immobili da tempo all’attenzione della Procura.

Viviana Sammito

Foto: repertorio novetv