patenteSono stati denunciati in concorso alla Procura della Repubblica di Ragusa due ragusani, madre e figlio, 80enne lei e 50enne l’uomo, per falsa attestazione ad un pubblico ufficiale.

Per evitare il ritiro di patente il vero conducente dell’auto che aveva superato i limiti di velocità sulla Ragusa – Marina di Ragusa, ha attestato falsamente che alla guida del mezzo era la mamma.

L’eccesso di velocità è stato rilevato sulla strada per Marina di Ragusa l’estate scorsa: la pattuglia della Polizia Stradale di Ragusa, con l’impiego del Telelaser, aveva rilevato l’infrazione commessa dal conducente di un’autovettura che aveva superato di km/h 41 il limite imposto nel tratto di strada, che era  di 70 Km/h. La sanzione era stata notificata al domicilio dell’intestatario della vettura, il  cinquantenne ragusano, con l’invito a comunicare con apposito modulo, gli estremi anagrafici e numero di patente del conducente che era alla guida del predetto veicolo il giorno dell’infrazione. Il cinquantenne esibiva all’ufficio verbali la patente di guida della madre,  consegnando il  relativo modulo sottoscritto dalla stessa, ove si dichiarava conducente del veicolo all’atto dell’accertamento dell’infrazione. Sulla base della dichiarazione, la Prefettura di Ragusa emetteva il Decreto di sospensione della patente di guida della signora per un mese, intimando alla stessa di consegnarla presso gli uffici della Sezione Polizia Stradale.

Alla notifica del provvedimento prefettizio, la signora si presentava presso i locali della Sezione per consegnare il documento; in quel momento era presente tuttavia uno degli agenti che aveva rilevato l’infrazione e che ricordava che il conducente dell’auto, al momento del controllo, era un uomo. Infatti, andando a verificare i fotogrammi dell’apparecchiatura, gli agenti avevano conferma che alla guida del mezzo era proprio un uomo, e non la signora.

Alla luce degli ulteriori accertamenti, la Polizia Stradale di Ragusa ha proceduto, pertanto, alla denuncia dei due per il reato di falsa attestazione ad un pubblico ufficiale (punito dal codice penale con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a 516 euro) ed ha richiesto alla Prefettura di emettere un nuovo decreto di sospensione patente a carico del reale conducente.