polizia questura ragusa 2L’ufficio misure di prevenzione della divisione anticrimine della Questura di Ragusa, in attuazione delle direttive impartite dal questore ha istruito svariati procedimenti amministrativi nei confronti di alcuni soggetti considerati socialmente pericolosi ed all’esito dei quali sono stati adottati un avviso orale nei confronti di un soggetto di 26 anni residente a Vittoria, già gravato da precedenti di polizia per reati di varia natura, piu’ volte deferito per furti aggravati, stato di recente segnalato per aver guidato pur essendo sprovvisto della patente poiche’ mai conseguita, continuando cosi a porre in essere condotte antigiuridiche in totale spregio delle norme e dei regolamenti che disciplinano anche la civile convivenza e l’incolumita’ dei cittadini. Un avviso orale nei confronti di un soggetto di nazionalita’ tunisina di 36 anni residente a S.Croce Camerina, già condannato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e con precedenti di polizia per porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere, in quanto nello scorso mese di marzo veniva nuovamente tratto in arresto da personale dell’arma dei carabinieri per violenza o minaccia e resistenza ad un pubblico ufficiale nonche’ per lesioni personali.

Il questore ha, inoltre, emanato due provvedimenti di divieto di ritorno nel comune di Giarratana e frazioni nei confronti di un uomo di 34 anni e di una donna di 28 anni residenti a Siracusa, destinatari di piu’ segnalazioni di polizia per reati contro il patrimonio, commessi in concorso tra loro. I due sono stati deferiti dai carabinieri in quanto utilizzando un copione ben prestabilito e collaudato si presentavano ad anziane signore sotto mentite spoglie di operatore sanitario carpendo la fiducia delle vittime ed ottenendo la possibilita’ di accedere con il loro consenso nelle abitazioni per poi impossessarsi con destrezza dei contanti e dei valori. i medesimi non potranno fare ritorno nel territorio del comune di Giarratana e sue frazioni per un periodo di anni tre.

Altri due provvedimenti di divieto di ritorno a Giarratana sono stati emanati dal questore nei confronti di due rumeni, rispettivamente padre e figlio di 41 e 22 anni residenti a Ragusa, destinatari di più segnalazioni di polizia per reati contro il patrimonio, spesso commessi in concorso con altri, sorpresi nel territorio di quel comune e che non hanno saputo fornire una compiuta giustificazione circa la loro presenza in loco; i medesimi non potranno fare ritorno nel territorio del comune di Giarratana e sue frazioni per un periodo di anni due.

In ulteriore provvedimento di divieto di ritorno a Scicli è stato emanato nei confronti di un 46enne residente a Vittoria, gia’ gravato da precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, in quanto di recente tratto in arresto in territorio di Scicli allorquando veniva sorpreso all’interno di un’abitazione privata nella quale si era arbitrariamente introdotto dopo aver forzato le persiane di una finestra con un palanchino; il medesimo non potra’ fare ritorno nel territorio del comune di Scicli e sue frazioni per un periodo di anni tre.

Il questore di Ragusa ha inoltre disposto il divieto di frequentare gli stadi nei confronti di un soggetto di 26 anni residente a Gela.

In esito all’attivita’ di accertamento espletata da personale del commissariato di Comiso, che a seguito dell’incontro di calcio “Comiso-Gela calcio” valido per il campionato di “Promozione”, svoltosi a Comiso lo scorso primo marzo, ha deferito all’autorita’ giudiziaria un tifoso del Gela per violazione della normativa sulle manifestazioni sportive. Nei confronti dello stesso e’ stato emesso il provvedimento di divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive e non potra’ cosi’ frequentare gli stadi per un periodo di un anno dalla notifica.

In quella circostanza, durante lo svolgimento della partita il tifoso del Gela quale insensato gesto di esultanza per il goal segnato dalla propria squadra, lanciava dagli spalti all’interno del rettangolo di gioco una bandiera con relativa asta creando un concreto pericolo per l’incolumità dei calciatori e della terna arbitrale.