scafista arrestato 4Raccolti indizi di reità a carico di MANSDR Ben Mohamed nato in Marocco il 16/05/1992 e RAMZI Bohamuda nato in Marocco  il 16.06.1991 e per questo sono stati interrogati ed uno di loro ha confessato.

Tutti e 2 sono ritenuti essere responsabili del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12  D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, ovvero si associavano con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver  procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.

I fermati si sono resi responsabili di aver procurato l’ingresso in Italia di 251 persone eludendo i controlli di frontiera, in quanto in modo preordinato chiedevano i soccorsi italiani mettendo in serio pericolo di vita tutti i passeggeri provenienti da vari paesi dell’Africa costretti a viaggiare a bordo di una fatiscente imbarcazione.

I FATTI

 sbarco ottobre 14Alle ore 13,12 del 13/10/2014 la Nave San Giusto, della Marina Militare Italiana,  individuava un’imbarcazione in legno della lunghezza di circa mt.15 in acque internazionali con a bordo circa 300 occupanti, palesemente tutti in grave ed imminente pericolo per la loro incolumità a causa del sovraffollamento di persone sul predetto natante. In considerazione di tale situazione l’equipaggio della nave militare, dopo aver lanciato evento S.A.R. e nel rispetto della salvaguardia in mare della vita umana recuperava tutti i clandestini trasferendoli su di essa. A conclusione di ciò i predetti clandestini venivano conteggiati per un numero complessivo di 253 soggetti, di cui 205 uomini, 25 donne e 23 minori. La nave militare dirigeva verso il porto di Pozzallo con arrivo alle ore 13.30 circa del decorso giorno 14. A mezzo di imbarcazioni della medesima nave militare si provvedeva a far sbarcare nelle ore successive tutti i migranti sulla banchina del porto di Pozzallo dove li attendeva il Funzionario della Polizia di Stato che dirigeva le operazioni di Ordine Pubblico.

 

 ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

 L’ufficio Ordine Pubblico continua a gestire gli sbarchi che giungono nella città di Pozzallo (RG) senza sosta. Gli uomini coordinati dal Funzionario della Polizia di Stato della Questura di Ragusa responsabile dell’Ordine Pubblico hanno ampiamente dimostrato di far fronte a questa emergenza nel migliore dei modi e con sbarchi così numerosi e ravvicinati tra loro. Alle operazioni partecipavano 35 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le prime cure.

Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture d’accoglienza.

La Polizia Scientifica sta completando le procedure d’identificazione dei migranti uno ad uno e domani dopo aver fatto riposare gli ultimi arrivati procederà ad identificare tutti, predisponendo inoltre il servizio per il nuovo sbarco.

Nonostante la complessità delle operazioni, stante l’arrivo di centinaia di migranti le procedure vengono rispettate e tutto va secondo disposizioni di legge.

LE INDAGINI

 Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Ragusa e del Servizio Centrale Operativo (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato), con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri ed una Sez. Op. Nav. della Guardia di Finanza lavorando per 16 ore consecutive sin dai primi momenti dello sbarco sono riusciti a raccogliere elementi a carico degli scafisti.

Una barca in legno, 253 persone a bordo e due scafisti marocchini, elemento di novità in quanto solitamente le origini sono tunisine o egiziane quando si tratta di imbarcazioni grandi ed in legno. Gli scafisti sono stati resi edotti della facoltà di non rispondere alle domane degli investigatori ed uno di questi ha voluto rendere dichiarazioni confessando tutto ciò che aveva commesso, l’altro ha preferito chiudersi in un totale silenzio.

È stato appurato che i migranti erano partiti dalla Libia 20 ore prima di essere soccorsi e che stante le fatiscenti condizioni del peschereccio hanno rischiato la vita sin dai primi istanti della partenza.

La professionalità degli uomini della Polizia Giudiziaria ha permesso di individuare anche questa volta gli  autori di questo traffico di migranti, enorme businnes per gli organizzatori libici che arruolano tra loro scafisti capaci di condurre un natante anche da paese stranieri.

Stante quanto dichiarato dai testimoni, gli organizzatori hanno incassato quasi 300.000 euro, 1200 dollari per gli adulti e 300 dollari per i bambini.

 LA CATTURA

 Le indagini condotte dagli investigatori durate più di 18 ore continuative, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.

 BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA

 Sino ad oggi, solo nel 2014 sono stati arrestati 149 scafisti dalla Polizia Giudiziaria e sono in corso numerose attività di collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane (coordinate dal Servizio Centrale Operativo) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste del nord Africa a quelle Italiane.