immigrati morti

Sono 45 e non 30 (come riferito in un primo momento)  i morti all’interno del peschereccio rimorchiato a Pozzallo ieri pomeriggio dalla nave “Grecale”.

Tutti uomini, maggiorenni, e dell’Africa centrale. Il bilancio tragico con  15 morti in più è stato ufficializzato dopo il recupero delle salme che si è concluso in tarda serata.  Le salme sono state portate in una sala frigorifera di Pozzallo nella zona industriale Asi messa a disposizione dalla Protezione civile della Provincia di Ragusa. I migranti sono stati trovati nella sala ghiacciaia, dove sono morti, forse  per schiacciamento o asfissia per l’inalazione dei gas dei motori. Il recupero infatti è stato molto difficoltoso e lungo proprio per il luogo angusto e stretto dov’erano stipati i corpi, ammassati uno sopra l’altro.

Non c’è posto neanche al cimitero- come aveva dichiarato il sindaco di Pozzallo Luigi Ammatuna dopo avere appreso dell’arrivo dei 30 cadaveri a Pozzallo.

I due medici legali incaricati dalla Procura hanno avviato l’ispezione cadaverica ed in mattinata potrebbe già essere disposta l’autopsia.

Il moto pesca con a bordo i cadaveri è approdato al porto ieri intorno alle 17 mentre la nave Grecale con a bordo i superstiti è rimasta ferma in rada fino al recupero di tutte le salme e la disposizione nelle celle frigorifere. Le vittime erano in un peschereccio dove sono state fatte salire 600 persone, più del doppio di quelle che poteva contenere.

Tra gli immigrati anche neonati. Per accogliere il gran numero di rifugiati politici arrivati ieri sono stati organizzati dall’aeroporto di Comiso dei voli charter per la partenza del gruppo arrivato due giorni fa.

Un fenomeno, quello dell’immigrazione,  che non conosce limiti e purtroppo non risparmia vittime.

LE REAZIONI DELLA CHIESA:

“Ad accogliere i corpi degli immigrati c’erano uomini delle istituzioni (Prefettura, Procura, Questura, Comune), le Forze dell’ordine, la Protezione civile, il personale medico, la Chiesa di Noto (rappresentata da don Michele Iacono, che ha benedetto le salme, e dalla Caritas diocesana, in costante contatto con il Vescovo e il Vicario generale), l’Iman (che anche lui ha innalzato una preghiera all’Altissimo), Medici senza frontiere, Libera. C’era soprattutto grande dolore! Che la gente semplice ha interpretato con il gesto più umano: il pianto!”. E’ il commento del Direttore della Caritas diocesana di Noto Maurilio Assenza il quale ha fatto sapere che sabato sera ci sarà una fiaccolata alle 21 a Pozzallo ed una veglia che sarà presieduta dal Vicario generale alle 21,30 in chiesa madre: “sarà anche un momento penitenziale, per chiedere perdono di quanto non abbiamo fatto per rendere più umano il mondo; sarà un momento di ascolto del Signore per cogliere le “cose del Padre” – nascoste ai sapienti e ai dotti – ma rivelate ai piccoli, alla gente semplice da cui impariamo a vivere questi momenti con pietà e con desiderio di maggiore impegno per la giustizia, l’accoglienza, la pace”.

“C’è un Europa da rendere sensibile, e auspichiamo che il semestre italiano diventi attenzione al Mediterraneo e al movimento di popoli- ha commentato Maurilio Assenza-.  Esso può restare un evento distante, con il fastidio di migliaia di morti e decine di migliaia di arrivi, o può essere letto come un esodo in cui tutti quanti avvertiamo la chiamata ad uscire dall’Egitto dell’egoismo per entrare nella terra promessa di un’umanità solidale”.

Viviana Sammito

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