sbarchi scafisti arrestatiUna delle storie più tragiche della tratta degli esseri umani è emersa durante le testimonianze dei superstiti del naufragio della settimana scorsa a nord della Libia. Tra i 704 sbarcati al porto, 10 hanno visto morire i compagni di viaggio mentre 4 sono fermati in quanto ritenuti gli scafisti.

Altri 321 migranti sono arrivati oggi a Pozzallo.

Sono 321 gli immigrati arrivati questa mattina alle 9 al porto di Pozzallo: sono 155 uomini, 71 donne e il resto minori. Provengono dal Bangladesh, Niger, Somalia ed Eritrea.  Sono stati soccorsi a nord della Libia due giorni fa dalla nave della Guardia costiera “dattilo” mentre erano a bordo di un peschereccio. Un’immigrata è stata trasportata d’urgenza a Lampedusa in ospedale. Mentre 8 clandestini arrivati a Pozzallo sono stati portati negli ospedali di Ragusa e Modica: sono 4 donne in gravidanza e altri 4 uomini che hanno accusato malesseri generali.  Le forze dell’ordine hanno fermato gli scafisti dello sbarco di sabato: sono 4 soggetti del Ghana e del Sudan, di cui uno minore.

Uno di loro è indagato anche per la morte come conseguenza del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, di oltre 400 migranti che erano nel barcone affondato. Uno  scafista, secondo quanto è stato accertato, ha condotto il barcone con 500 migranti a bordo e ne ha trainato un altro con altrettanti 500 migranti. Il peschereccio legato all’imbarcazione madre ha imbarcato acqua e poi è affondato con 300 migranti in stiva e 200 sono caduti in mare. Soccorsi solo in 90, degli altri non si hanno notizie. A Pozzallo ne sono arrivati 700 più i 4 scafisti.  Il resto dei sopravvissuti ad Agrigento dove alcuni testimoni hanno raccontato di avere visto morire un’immigrata in quanto colpita da  una cima. Dall’escussione dei testimoni è stata ricostruita la dinamica: due barconi sono partiti dalla Libia la notte tra il 25 ed il 26 maggio ed erano carichi di circa 500 migranti ciascuno.

Dopo 8 ore di navigazione il natante trainato ha iniziato ad imbarcare acqua ed i migranti hanno provato in tutti i modi a svuotare il peschereccio ma ormai stavo affondando. quindi lo scafista ha ordinato di tagliare rapidamente la cima che serviva per trainare ma, essendo al massimo della tensione, un migrante l’ha tagliata e come una fionda ha colpito violentemente una giovane donna creandole delle ferite al collo letali, nonostante i tentativi vani dei compagni di viaggio di salvarla. Una volta tagliata la cima i migranti dell’imbarcazione trainata posti sopra coperta si sono gettati in mare, quelli nella stiva  – circa 300 –  sono colati a picco. Dei duecento migranti caduti in mare, dovrebbero essersene salvati solo in 90, 79 dei quali condotti al porto di Taranto da una nave spagnola ed ascoltati dalla Squadra Mobile pugliese. I pochi superstiti, circa 10, sono arrivati a Pozzallo. Al termine delle indagini, il minore è stato accompagnato a Catania al centro di prima accoglienza per minori in stato di fermo e i maggiorenni sono stati condotti a Ragusa.

Viviana Sammito