Oggi circa 500 militanti de “Il popolo dei forconi” con a capo Mariano Ferro, hanno voluto testimoniare davanti al capannone di proprietà dell’ impresa Giuca nella zona industriale di Pozzallo. Solidarietà e voglia di dire no a questo devastante momento economico e sociale che le imprese stanno vivendo.

Stamattina nel capannone dell’imprenditore Giuca era atteso l’ufficiale giudiziario che doveva consegnare la struttura al neo-proprietario del capannone ‘svenduto’ all’asta per 400 mila euro.

La storia si ripete – racconta Mariano Ferro -, l’impresa doveva ricevere l’ultima trance di un finanziamento necessario al proseguo ed al mantenimento dei livelli occupazionali cosa che non è stata possibile visto che l’impresa non aveva ottemperato ai pagamenti verso l’inps e di conseguenza non poteva esibire il DURC. Il DURC nel contesto economico che viviamo è il momento dove l’impresa muore. Si tatta – dichiara ancora Ferro – di uno strumento medievale, che di fatto impedisce il diritto al lavoro”.

Era presente anche l’Ascom di Pozzallo che in segno di solidarietà ha invitato i suoi iscritti a chiudere i negozi per tre ore, cosa che è stata recepita ed attuata. Presente anche il Sindaco di Pozzallo e il suo collega di Niscemi, che hanno voluto portare la propria vicinanza all’uomo.

All’arrivo dell’ufficiale giudiziario il sig. Giuca in persona, è salito su un escavatore ed ha cominciato ad abbattere la struttura. Alla vista di ciò, l’ufficiale giudiziario ha desistito dallo svolgere il suo compito, andando via.

“Questo risultato non ci basta – gridano i Forconi -, prenderemo i detriti, le macerie del capannone, e le porteremo a Renzi”.

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