Mi posso permettere una sommessa domanda ai deputati regionali della Provincia di Ragusa? Ha ancora senso stanziare milioni di euro per alimentare la “Legge su Ibla”, giusto sostegno per una delle perle architettoniche della nostra provincia ma retaggio di anni lontani, escludendo nel contempo dal finanziamento i centri storici delle altre città iblee patrimonio dell’umanità, Modica e Scicli?

C’è forse meno emergenza a Modica e Scicli di quanta ce ne sia a Ragusa, dove, obbiettivamente, oramai il contributo annuale è stato utilizzato, legittimamente, per realizzare di tutto nella parte antica della città? E’ forse una battaglia di retroguardia chiedere maggiore attenzione per tutto il patrimonio Unesco della provincia, o è una legittima istanza che, oggi più che mai, si leva con forza da tutto il comprensorio modicano?

A queste domande mi piacerebbe rispondessero i deputati regionali eletti in provincia; tutti, a partire da chi dovrebbe rappresentare questo comprensorio ed appare sempre più distratto ed inefficace, rispetto alle necessità di città che fanno della loro valenza culturale e del loro patrimonio architettonico un elemento di sviluppo e di sostegno alla loro economia.

In un momento di enormi ristrettezze, di contrazione dei finanziamenti pubblici, nel quale si chiedono a ciascun cittadino sacrifici straordinari, non è più accettabile che si continuino a perpetuare antichi privilegi, che non hanno più alcun fondamento reale e concreto nell’emergenza, dalla quale erano nati ed avevano trovato fondamento, decidendo di discriminare ed emarginare città limitrofe che invece di aiuto e sostegno avrebbero bisogno e necessità estrema.

D’altra parte se a Siracusa, la ricostruzione di Ortigia ed i relativi fondi terminarono una volta recuperato il sito ed esaurita l’emergenza, non si capisce perchè per Ibla debbano continuare con le stesse identiche prerogative; sarebbe, ed è, antistorico e contraddittorio in un momento difficile come quello nel quale viviamo. Si abbia allora il coraggio, immediato, di estendere il beneficio a tutti e tre i comuni del Val di Noto riconosciuti in provincia patrimonio dell’Umanità e si ragioni, per una volta, in termini di sinergia costruttiva.

Altrimenti l’appello ai sindaci di Modica e Scicli, presenti e futuri, è che facciano le barricate affinchè questo atteggiamento discriminatorio abbia fine e si ripristino le condizioni di eguaglianza per territori ed attività imprenditoriali limitrofe e complementari.

Piero Torchi