paura

Questa settimana ho avuto la grande fortuna di poter intervistare – anche se per pochi minuti – l’illustre professor Giovanni Augusto Catonzo: politologo, docente di diritto sperimentale, esperto e studioso del primo pleonasticismo. Tema dell’intervista: “Quale futuro politico per il Belpaese? Ossia, vi è piaciuto Pupetta ed eravate sinceramente in attesa di Baciamo le Mani?”. Comincio subito trascrivendo le risposte date alle mie domande dal professore Giovanni Augusto Catonzo:

G.C. «Professor Giovanni Augusto Catonzo, cosa ne pensa di questo nuovo partito, Forza Italia, che tutti aspettano come una vera rivoluzione nel modo di fare politica in Italia?».

G.A.C. «Io abbio da tempo a pensarcelo in maniera più deterministicamente, caro lei. Qui non ci si può farci discussione su Forza Italia, quantunque prima non ci si chiederci come mai se la programmazione Mediaset fa schifo, la Rai abbia intenzione di inseguirla sullo stesso campo…ovvero la televisione di merda, detto per intenderci. Dopo che per una estate intera le reti Rai hanno trasmesso tutti prodotti televisivi teutonici (tra serie tv, film tv e format tv di più vario tipo) che aveva potuto precedentemente acquistarli a discapito nostro (gli avrà sbolognato la Merkel che così viene premiata dal suo popolo alle elezioni per la riuscita vendita di quelle schifezze?), ora è di questi giorni la notizia che la Rai contrasterà le rose di Eva con la paura di amare e altre obbrobriose merdate simili.».

G.C. «Poteva spegnere la Televisione, soprattutto in estate…».

G.A.C. «La fa facile lei! E crede che questa è una cosa veramente possibile da farcela? Non pensa alle contingenze familiari che costringono mariti e anziani in difficoltà davanti alla televisione, con somma costrizione da parte dello strapotere matriarcale in codesta società in parte berlusconiforme? E pensare, caro lei, che ero andato pure a votare Grillo! Diceva: votatemi di qua, votatemi di là, che poi apriamo la Rai come una scatoletta. Vedrete quando ci daranno la vigilanza Rai!… E io che pensavo che finalmente ci avrebbero liberato dalle fiction fetenti e dai pacchi e da tutte le stramaledette mentulate che trasmettono ad ogni ora. E invece? Neanche a pensarci per un pensiero: “Non si può vendere qualche canale Rai se prima non facciamo una legge seria su conflitto d’interessi e antitrust. Ho letto di stime secondo cui la vendita della Rai garantirebbe due miliardi allo Stato (il riferimento è al rapporto di Mediobanca, Ndr), ma non è neanche la metà dei soldi che abbiamo programmato di spendere per gli F35: un’assurdità. Andrei piuttosto a tagliare gli F35 e a finanziare la Rai.” , così ha detto uno che si sente Fico. Tutto come prima allora?…e che ce li abbiamo votati a fare? Uno spera, spera…e il risultato è che “quelli del casino” vogliono finanziarti Don Matteo!»

G.C. «Sì, ma Belluscone e Forza Italia, non c’entrano con la Rai…loro sono di Mediaset!».

G.A.C. «Appunto, caro lei, si pensi un po’ su se c’era pure Belluscone che aveva pure la Rai… e poi, caro lei, non si rende conto che tutti i format non tedeschi alla Rai glieli vende Belluscone? Dunque ci si pensi un pochino: con i soldi del contribuente compriamo le schifezze della Merkel e quelle di Belluscone… e lei dice che Belluscone non ci entra con la Rai???».

G.C. «Dunque, esimio professor Giovanni Augusto Catonzo, lei ritiene che il problema di tutto è Belluscone?».

G.A.C. «Vedo che lei abbia qualche problemino gravissimo a comprendere le cose. Qui si vuol far credere che Belluscone sia la causa di ogni male, è vero? Sento quelli alcuni che ogni tanto pare quasi quasi che dicono che prima o poi Belluscone – per vecchiaia – deve defungere, oppure lo dovranno arrestare per l’ergastolo o partirà per Marte, e allora a quel tempo tutto il problema politico sarà risolto. Ma io ci farei una semplice domanda a questi quelli: quando che Belluscone non ci sarà più, la Rai farà forse una televisione più meglio? No, caro lei, Belluscone non è la causa dei mali, anche lui è conseguenza, senta a me che sono laureato. Bisognerebbe sconfiggerlo mentre ancora sta giocando in politica, altrimenti il sistema resterebbe sempre lo stesso, Belluscone presente o meno.».

G.C. «Beh, qualcuno dice che quando Belluscone si ritirerà dalla politica il suo partito padronale si sfalderà e ci sarà una sorta di diaspora dei feudatari…ovviamente non mi riferisco a Forza Italia, che è un partito nuovo dalla stravolgente freschezza e novità.».

G.A.C. «Diaspora, appunto! E dove crede che andranno tutti quelli che prima erano con Belluscone se non dentro i partiti degli altri?».

G.C. «Mhmhm, a dire il vero i partiti degli altri, anche senza berlusconidi, non è che siano messi tanto bene già di loro.».

G.A.C. «Appunto, tutti uguali sono! E la prossima volta che Grillo mi ci dice che devo votarlo, tiè, si vada a votar da solo anche pure lui!».

Cari lettori, chiudo l’intervista, interessantissima anche se nel finale forse un po’scadente per senso dell’eleganza (mi riferisco al gesto dell’ombrello verso Grillo), e così saluto il prof. Giovanni Augusto Catonzo e vi do appuntamento alla prossima settimana.

…eppure Forza Italia mi sembrava veramente qualcosa di nuovo come progetto politico, mah…

Gaetano Celestre