La società immobiliare Teknè di Catania ha deciso di procedere per le vie legali contro il Comune di Ragusa. Come ampiamente annunciato, l’azienda etnea – proprietaria di 310mila metri quadrati nel perimetro del Parco agricolo urbano ibleo – ha depositato un ricorso e una richiesta di sospensiva al Tribunale amministrativo regionale del capoluogo etneo. “Dopo gli incontri con l’amministrazione avvenuti negli ultimi mesi, abbiamo ricevuto un provvedimento del dirigente dell’urbanistica del Comune che ci comunicava che il progetto presentato sarebbe stato valutato positivamente se noi avessimo fatto delle modifiche”, spiega Roberto Mazzullo, imprenditore e amministratore di Teknè srl.

“Una nota che noi abbiamo ritenuto illegittima dal primo momento – prosegue – Ma nello spirito della collaborazione con l’amministrazione pubblica che da sempre auspichiamo, ci siamo di nuovo seduti al tavolo del Comune tentando una mediazione. Il nostro spirito, però, evidentemente non era quello di chi amministra la città. A ogni nostra concessione, sono sempre seguiti nuove richieste sempre più irricevibili e, azzardo, irrispettose del nostro impegno per lo sviluppo della città. Quando abbiamo compreso che di fronte a noi c’era un muro invalicabile, che faceva perdere ai cittadini di Ragusa una grande opportunità, abbiamo annunciato la nostra azione legale. Che adesso si è concretizzata”.




Nei giorni scorsi la società ha presentato una richiesta urgente di sospensiva del provvedimento dirigenziale, che è stata depositata al Tar di Catania il 26 ottobre e, a breve, si attende la decisione dei giudici amministrativi. Resta comunque pendente il ricorso, che segue le

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