veronica panarelloFrancesco Villardita ha presentato ricorso in Cassazione, si attende la data dell’incidente probatorio e nel frattempo Veronica Panarello dice di non temere alcuna perizia.  Il legale della donna ha ufficialmente presentato ricorso in Cassazione contro la motivazione del Tribunale del Riesame che ha in pieno concordato con l’impianto accusatorio dei pubblici ministeri, Petralia e Rota, confermando la custodia cautelare in carcere di gip, Maggioni. La cassazione non entrerà nel merito delle accuse contestate alla Panarello ma dovrà solo valutare se il Riesame non abbia violato alcuna norma di legge.

Secondo la difesa, il Riesame non avrebbe superato la prova scientifica eseguita dal perito nominato di parte, Nello Balossino, sulla sagoma che entra dal portone d’ingresso dell’abitazione della famiglia Stival. I giudici del Riesame avrebbero, secondo la difesa, confermato la tesi dell’accusa, attraverso la logica: a quell’ora, oltre Loris, nessun altro bambino poteva entrare nello stabile, anche perché il coetaneo, che abitava nel palazzo, era a scuola. la sagoma, secondo l’accusa, è compatibile è compatibile con quella della vittima,; una tesi suffragata dalle dichiarazione di Davide Stival che ha riconosciuto il figlio. Questo è solo uno degli elementi su cui l’avvocato Villardita ha puntato per il ricorso in cassazione. Un’altra perizia il legale vuole sia effettuata sull’allineamento delle telecamere, facendo leva su un teste che lui ritiene chiave: la vigilessa, che per il Riesame, invece è inattendibile. Villardita non ha mai chiesto l’incidente probatorio ma ci ha pensato il pubblico ministero Carmelo Petralia, con il sostituto, Marco Rota.

Non è ancora stata fissata la data, né nominati i periti dal Gip. In fase di anticipazione nella formazione della prova, da presentare durante la fase dibattimentale, saranno presenti accusa, difesa e legale della parte offesa.  Il pm ha voluto così rafforzare il suo quadro accusatorio, trasformando gli indizi in prove.

Villardita ha chiarito di essere in attesa dell’incidente probatorio e poi dell’esito del ricorso in cassazione. Dalla cella d’isolamento di Agrigento, veronica Panarello, urla la sua innocenza. Non teme alcunché: analisi dell’autovettura, analisi delle forbici, analisi della cintura. Non teme alcunché”, ha detto il suo legale che l’ha incontrata  una settimana fa. Ha avuto un crollo fisico perché non mangiava da cinque giorni per cui le hanno dovuto mettere le flebo. Poi, grazie all’aiuto degli operatori penitenziari ha ripreso ad alimentarsi da sola.  “Veronica Panarello sotto il profilo processuale è sempre più determinata ad andare avanti nel ribadire la sua innocenza”.

Viviana Sammito