loris stival e veronica panaerlloIl pubblico ministero ha chiesto 30 anni di reclusione con l’esclusione delle attenuanti generiche per Veronica Panarello imputata di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e occultamento di cadavere.

Stamani il procuratore capo e il sostituto hanno illustrato anche il movente del delitto: la relazione tra la Panarello e il suocero, scoperta da Lorys.

Trent’anni di reclusione per omicidio premeditato e occultamento di cadavere, senza  considerare le attenuanti generiche e chiedendo che venga punita per tutti i reati ascritti. E’ la conclusione della requisitoria del pubblico ministero, Marco Rota, che con il procuratore Capo, Carmelo Petralia ha formulato la richiesta intorno alle 14,30 nell’aula del tribunale di Ragusa dov’erano presenti tutte le parti interessate. 30 anni di carcere è la pena massima che poteva essere richiesta con il rito abbreviato.

“E ‘plausibile – hanno detto i magistrati – che il movente introdotto da Veronica Panarello’ sia stata la presunta relazione extraconiugale che la donna avrebbe avuto con il suocero”. I pm non credono in un coinvolgimento nell’omicidio e nell’occultamento del cadavere del suocero, Andrea Stival, chiamato in correità dalla nuora ma la procura avvalla la tesi della relazione come possibile movente del delitto. Lorys ha visto e avrebbe detto tutto al papà. Gli inquirenti sono giunti a questa conclusione considerando il picco di telefonate nelle utenze della Panarello e del suocero, il quale invece ha chiarito che si sentivano spesso perché era solo e Veronica lo aiutava.

E’ iniziata poco dopo le 11 la requisitoria del procuratore capo, Carmelo Petralia, seguito da sostituto procuratore, che ha illustrato l’excursus investigativo che ha portato all’arresto di Veronica Panarello, l’8 dicembre 2014, 9 giorni dopo l’omicidio di Loris. I magistrati hanno chiesto 30 anni di reclusione nei confronti di Veronica Panarello, la pena massima prevista dal rito abbreviato. La procura, nonostante la versione di Veronica Panarello, la quale ha chiamato in correità per l’omicidio il suocero- presunto amante, continua a sostenere la stessa tesi, definendola ”egocentrica, bugiarda e manipolatrice” a causa di un “protagonismo esagerato”.  Un’adolescenza travagliata e un forte spirito di esibizionismo per attirare l’attenzione sempre e solo su se stessa. Valida per la procura la versione della psicologa forense, Maria Costanza, nominata dal legale di Davide Stival: <<Loris non era figlio, veronica non era genitore>>. Un rapporto distorto dunque che ha portato la Panarello, nell’ultimo periodo, a vedere Lorys come una minaccia che doveva essere eliminata perché sarebbe stata la causa della fine del matrimonio. “Lorys aveva visto troppo” – ha riferito durante la scorsa udienza l’imputata.  Durante l’intervento dei magistrati Veronica Panarello avrebbe ascoltato in silenzio. Rimane indagato il suocero, Andrea Stival e recentemente il legale della difesa ha messo anche in dubbio la posizione di Andreina Fiorilla, compagna del suocero della Panarello.

Tuttavia considerate le conclusioni della procura, è facile pensare che la posizione di Stival sarà archiviata e che la Panarello potrebbe essere indagata per calunnia.

Viviana Sammito