Il consigliere ARRABITO Maurizio, del Comune di Scicli, con una propria nota interviene esprimendo le proprie impressioni circa la presenza turistica  nella fascia costiera sciclitana.

Le presenze che si registrano nel nostro litorale, dice Arrabito, sono promiscue  nel senso che oltre a quelle delle famiglie  del posto si ha una presenza di persone che si recano nelle borgate marinare affittando una casa per brevi periodi, o addirittura, scegliendo di recarsi al  mare solamente per la giornata interessata. Oramai è assodato che la crisi economica ha modificato profondamente lo stile di vita di tutti, portandoci a scegliere di godere delle vacanze in modo intelligente privilegiando il risparmio. Per questi motivi le istituzioni, a vario titolo e livello, devono prestare  attenzione al fenomeno che, rispetto agli anni precedenti, ha fatto si che molte case sono rimaste vuote e cioè non affittate. Questo anche perché, chi è  proprietario di una casa che insiste nelle località marine, adibita per essere data in affitto nel periodo estivo, spera di rifarsi nei tre mesi più intensi dell’estate chiedendo cifre esorbitanti che fanno letteralmente scappare via gli avventori verso altre mete. In questo contesto, chi interpreta la parte di attore  principale sono gli esercenti che, va detto,  con coraggio investono nell’apertura di locali, dislocati nella fascia litorale, i quali garantiscono il servizio agli  avventori presenti quotidianamente nelle varie spiagge del nostro comune, nel contempo offrendo lavoro a numerose famiglie, anche se per periodi limitati  alla stagione. I vari lidi, fornendo al cliente svariati servizi di primordine, soprattutto sotto il profilo culinario a prezzi abbastanza abbordabili, danno anche la possibilità ai numerosissimi giovani presenti di non allontanarsi nelle ore serali dai rispettivi posti scelti per le vacanze, offrendogli intrattenimenti come spettacoli di un certo rilievo, servizio di discoteca o di Pub.

Questa nuova condizione, cioè quella di avere sul posto dei locali rinomati che offrono molteplici motivi per non allontanarti dalla borgata, incide sul fatto di assistere, per fortuna sempre meno, ad incidenti stradali che spesso in passato hanno generato numerose vittime. Purtroppo, c’è chi non accetta questa nuova  realtà venutasi a determinare, nel senso che   l’ economia che negli anni precedenti premiava  chi investiva in strutture adibite a discoteche,  oggi ha lasciato spazio, alle attività di intrattenimento in loco. Ovviamente, quando si parla di strutture “contenute” presenti in luoghi dove la gente abita e quindi dove vive e riposa, è necessario garantire il più possibile che entrambe le condizioni coesistano senza  che entrino in collisione tra loro. Da genitore, sono favorevole al fatto che i miei figli il sabato sera non debbano percorrere 30/40 e più kilometri, per andare a cercare una discoteca, quando in loco esiste una struttura in grado di dare lo stesso servizio, a rischio zero per la propria incolumità fisica e per di più risparmiando. Tuttavia, credo che le istituzioni non abbiano ancora maturato in se la necessità di doversi raccordare in tal senso, dimenticando che diventa  necessario tale condizione per il fine della tutela del proprio territorio scongiurando, altresì, l’idea del consolidamento della incomprensione generata proprio dall’assenza di regole chiare e soprattutto univoche. Ovviamente il mio pensiero va ai Sindaci della nostra provincia, cui le  recenti normative hanno attribuito in materia il potere di incidere in modo significativo nelle scelte e aspettative del proprio territorio, i quali si  ostinano a non tenere conto dell’esistenza di quel mondo di persone che più semplicemente vengono chiamati giovani, che cerchiamo ogni qual volta che  abbiamo bisogno del loro apporto, in tutti i sensi, e che puntualmente azzittiamo quando cercano legittimamente di chiedere quegli spazi essenziali  per la loro esistenza. Francamente non riesco a capire il silenzio assordante messo in atto negli ultimi giorni proprio dalle figure citate, a fronte dei numerosi controlli, legittimamente, effettuati congiuntamente dai corpi di Polizia, che hanno più il sapore di mettere in atto un sistema di punizione nei confronti di quei  gestori che con coraggio quest’anno hanno sfidano la dura realtà della crisi investendo le proprie risorse economiche che, con il dovuto apporto di vicinanza che le amministrazioni locali dovrebbero garantirgli,  sicuramente darebbero un significativo aiuto alla nostra già debole e precaria economia.   A questi onorevoli signori, sento il bisogno di suggerire che esistono i tavoli tecnici che si possono comporre in un batter d’occhio, quando si vuole! In merito, allo scrivente non  risulta che il Sig. Questore della Provincia di Ragusa, si sia mai negato ad eventuali incontri richiesti e volti a risolvere i problemi del  territorio. Certo che sembra un poco aberrante il fatto che il Sindaco con propria ordinanza fissi alle 02:30 di mattina la chiusura delle attività di un locale e  che nel medesimo si possa fare discoteca fino alle ore 01:00 perché il prolungamento di tale ultimo orario spetta al Questore. Ecco che a fronte di questa  anomalia burocratica diventa necessario il confronto ed il raccordo dei vari soggetti istituzionali.