Assolto per non avere commesso il fatto e disposta la scarcerazione immediata per Davide Corallo, il carabiniere accusato dell’omicidio del cuoco modicano Peppe Lucifora (nella foto), avvenuto il 10 novembre del 2019. Lo ha deciso la Corte di Assise di Siracusa. Le motivazioni saranno depositate entro 30 giorni.

Peppe Lucifora, molto conosciuto a Modica, e non solo, anche per via della sua attività lavorativa, fu ucciso nella sua abitazione in largo XI febbraio al quartiere Dente di Modica. Il corpo senza vita dell’uomo venne trovato chiuso a chiave all’interno di una stanza. Dall’autopsia, condotta dal medico legale Giuseppe Iuvara e dal tossicologo forense Pietro Zuccarello, emerse che Lucifora era stato prima stordito e poi strangolato ‘da una persona che aveva usato la mano destra per ucciderlo senza che la vittima avesse opposto alcune resistenza.’

Sul luogo del delitto i RIS trovarono tracce di dna di Corallo. L’uomo fu arrestato nel giugno del 2020 e secondo la ricostruzione dei magistrati della Procura di Ragusa, che hanno coordinato le indagini, ed i carabinieri, il delitto è riconducibile a motivi di natura passionale. L’imputato ha da sempre respinto ogni accusa, sostenendo di essersi recato nella casa della vittima diversi giorni prima del delitto.

Il pm della Procura di Ragusa, Francesco Riccio aveva  chiesto una condanna a 16 anni di carcere per l’ormai ex carabiniere accusato dell’omicidio dello chef modicano.

Ora però, con questa sentenza, inaspettata, tutto si azzera: chi ha ucciso Peppe Lucifora? E Perchè?