L’argomento maggiormente trattato ultimamente negli spazi della politica modicana è la triste vicenda del dissesto finanziario del Comune ed in parallelo il palesarsi di instabili equilibri in una maggioranza che si mostrava corpulenta e quindi invincibilmente granitica.

I problemi finanziari del Comune di Modica sono cosa antica. Già nel 2008 i debiti accumulati dalle precedenti amministrazioni facevano parlare di dissesto. Alla fine del 2012 l’approvazione del piano di riequilibrio conclama ufficialmente la fase di pre-dissesto.

Il problema della spesa che supera le entrate prende corpo nel tempo; concorrono a costruirlo più fattori e molte responsabilità. La progressiva riduzione delle assegnazioni finanziarie dallo Stato agli enti locali ed il blocco delle loro piante organiche (non era consentito assumere personale) furono alcune fra le scelte operate dai vari governi centrali per porre argine alla ingente spesa pubblica nazionale.

Al blocco delle piante organiche alcuni comuni risposero con la bizzarra soluzione delle “società partecipate”: aziende create per offrire servizi di interesse pubblico, nelle quali l’ente locale detiene una quota di proprietà e…concorre nelle spese. Da notare che in queste società, non essendo istituzioni pubbliche, le assunzioni di personale non sono soggette a concorso. Così, nel 2004, non potendo più procedere ad altre assunzioni, l’Amministrazione del Comune di Modica costituì, col voto favorevole di tutte le forze politiche, la società partecipata Modica Multiservizi, ancora in vita anche se in liquidazione, ma che in questo ventennio ha contribuito ad appesantire ancor di più le già scricchiolanti casse dell’Ente.

Ulteriore punto di criticità fu la scelta della gestione dei tributi comunali in house, a cui si è accompagnata la scarsa attenzione, se non l’incuria delle Amministrazioni che nel tempo si sono succedute, al tema della riscossione: al 31/12/2022 i tributi comunali non riscossi avevano toccato l’astronomica cifra di oltre 137 milioni ed in parallelo il fronte debitorio aveva superato i 94 milioni di euro.

“Noncuranza e negligenza delle passate Amministrazioni Comunali, particolarmente negli ultimi 12 anni, hanno governato le finanze pubbliche, evitando accuratamente di gestire e contenere lo stato di pre-dissesto finanziario dell’Ente e condurlo definitivamente al dissesto il 30 gennaio scorso. Oggi infine, per l’evoluzione della questione economica, lascia perplessi la situazione politico-amministrativa dentro lo stesso Ente, dove una maggioranza apparentemente granitica di 21 consiglieri su 24, uscita dalle urne appena 20 mesi fa, non esiste più, ed una “nuova” Giunta appena nominata si candida ad amministrare la città, verosimilmente senza maggioranza in Consiglio Comunale e che promette di continuare a lavorare per ricostruire la città.” Lo dichiara Corrado Vizzini, per conto dell’Associazione Culturale Schierarsi Modica.

“Al proposito – afferma Vizzini – è singolare che la stessa amministrazione ‘nuova’ prometta di continuare a lavorare per ricostruire la città! Dunque, vestiti i panni dell’innocenza, non solo non riconosce di aver responsabilità nella vicenda finanziaria del Comune di Modica (come se i passati 12 anni non le appartenessero), e sembra attribuire il dissesto ad una calamità di natura demoniaca, ma anche vuole far credere che, in sella al cavallo di S. Giorgio, lotterà per sconfiggere un tale demonio… ma non tutti noi la crediamo vittoriosa e salvifica.

La grave situazione in cui versa da troppi anni Modica ha avuto e continuerà ad avere sui cittadini ricadute negative che si aggraveranno col dissesto. Ne è esempio la grande massa di bollette di tributi comunali recapitate di recente agli abitanti: alcune errate, altre anche già pagate, nel tentativo maldestro di far cassa; le inevitabili difficoltà devastanti per i fornitori creditori del Comune a rientrare di quanto a loro spettante; il gravame tributario per i cittadini che, per effetto del dissesto, vedranno portate al massimo le aliquote di tutti i tributi comunali.

L’Associazione culturale Schierarsi, Piazza di Modica, presente sul territorio da quasi un anno, intende vigilare e battersi per questa come per altre vicende e questioni attinenti la cosa pubbli – aggiunge ancora Corrado Vizzini -, affinché la Città possa godere di una serena e ritrovata normalità e tornare a godere del vanto e dell’apprezzamento che in un tempo quasi ormai remoto la distinse per cultura, laboriosità e rispetto delle persone e della loro identità.”