“La vicenda del brutale fatto di violenza e sfruttamento della prostituzione ai danni di una bambina di 13 anni, scoperta ancora una volta dalla Squadra Mobile di Ragusa, alla quale va il nostro plauso, testimonia la condizione di degrado che c’è nelle nostre campagne.”  Lo scrive in una nota stampa Giuseppe Scifo, segretario generale della CGIL Ragusa, che aggiunge:

“Un degrado misto a violenza e brutalità che scaturisce dall’assenza in quei luoghi delle Istituzioni a tutti i livelli. Scandaloso ed inaccettabile anche l’omertà di chi sa e non denuncia, così come si evince dalla informazioni di  stampa.

Da anni le campagne, soprattutto in quelle zone sono abitate da lavoratori e nuclei familiari.  In quel contesto si consuma lo sfruttamento lavorativo trasversale sia di lavoratori e lavoratrici stranieri che italiani.

Ma sempre in quel contesto si consuma la dispersione scolastica, l’invisibilità, l’isolamento delle persone spesso mai collegati con il tessuto sociale dei servizi essenziali come sanità e scuola.

Più volte la CGIL ha chiesto ai Comuni di intervenire attraverso politiche mirate, ma fin ora nessun segnale.

Il contrasto al degrado umano e sociale che si consuma nelle campagne da anni è svolto solo dalle forze dell’ordine e da forze sociali, quali associazioni compresa la Cgil, impegnati su quel versante. In quel territorio si consuma al tempo stesso un degrado ambientale spaventoso, altamente nocivo per tutta la comunità.

Non è possibile continuare in questo modo. Serve un intervento strutturale di tutte le Istituzioni a partire dai Comuni. Bisogna concretizzare e iniziare da  quello che da tempo la Cgil propone, anche attraverso la Prefettura,  e cioè la garanzia del trasporto scolastico per contrastare la dispersione scolastica dei bambini che vivono nelle campagne figli di braccianti.

Non è possibile ancora oggi sentirsi attaccare anche da esponenti istituzionali che giudicano chi denuncia denigratore del territorio. Il territorio – scrive ancora Scifo –  è costantemente infangato dal sussistere di queste realtà di degrado e violenza.

Occorre riabilitare l’immagine globale attraverso un movimento forte e determinato di contrasto per affermare prima di tutto la dignità delle persone.”




Sulla triste vicende interviene  anche il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè. Queste le sue dichiarazioni:

“Apprendiamo con orrore e sconcerto della notizia della bambina stuprata reiteratamente nelle campagne iblee, con il consenso della madre. Agghiacciante e inaccettabile il muro di silenzio che ha coperto l’intera vicenda, fino a quando l’autorità giudiziaria non ha accolto la denuncia della minore.

Fatti incresciosi come questo – dichiara Pirrè – dimostrano un degrado morale di nostri concittadini che, abusando dello stato di estrema debolezza della minore, ne hanno approfittano per fare i propri comodi. Coprire barbarie simili a vario livello, rendendosi complici, è semplicemente vergognoso, non potremo dirci comunità civile fin quando accadranno fatti simili. Il mio plauso alle forze inquirenti e di polizia che hanno posto fine a questa impensabile tortura nei confronti di una bambina.

Rivolgo un appello a chiunque venga a conoscenza di situazioni, anche solo sospette, che ledono la dignità umana, – conclude il presidente di Confagricoltura Ragusa – a segnalare tempestivamente e senza esitazioni alle autorità competenti, anche tramite le organizzazioni di riferimento”.