Il vescovo eletto di Noto, monsignor Salvatore Rumeo, in occasione della festa di San Francesco di Sales, Patrono dei giornalisti e degli operatori della Comunicazione, scrive un messaggio rivolto a quanti operano questa importante e delicata professione, auspicando che il loro impegno si orienti sempre più decisamente verso un autentico servizio alla verità, mettendo in primo piano la dignità della persona e promuovendo uno stile comunicativo improntato alla fraternità, alla pace, a quella cultura dell’incontro sulla quale insiste tanto il Papa.

Di seguito il messaggio di monsignor Rumeo:




Parlare col cuore: veritatem facientes in caritate (Ef 4,15)»: questo il tema che il Santo Padre Francesco ha scelto per la 57.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che si collega idealmente a quello del 2022, «Ascoltare con l’orecchio del cuore» e si inserisce nel cammino che condurrà tutta la Chiesa alla celebrazione del Sinodo di ottobre 2023.

Parlare con il cuore, significa, dare voce alla speranza che abita nei cuori dei credenti cercando, con mitezza e atteggiamenti pacifici, di vivere la comunicazione nello stile della comunione e della fraternità. La cultura dell’incontro, in un tempo segnato da spazi di comunicazione esasperata e ingannevole, dovrà favorire il corretto e devoto servizio alla verità secondo uno stile di misericordia e di sincera compartecipazione alle gioie e alle sofferenze dell’uomo del nostro tempo, come ci insegna in modo straordinario la vicenda evangelica dei due discepoli di Emmaus.

Nello scenario drammatico di vulnerabilità che sta attraversando l’intera umanità, risulta quanto mai indispensabile l’affermarsi di una comunicazione non lesiva ma fattivamente costruttiva. Aperti e disposti a sostenere il dialogo con l’altro, gli operatori della comunicazione sono chiamati a ricercare e tessere trame di evangelica condivisione mettendosi a servizio della pace eliminando forme e strutture autoreferenziali.

L’avvento e la costruzione della civiltà dell’amore, tanto auspicata da San Paolo VI, dipenderà dallo sforzo quotidiano di chi, con spirito profondamente umano, cercherà di coltivare il sogno di un nuovo umanesimo fondato sui valori duraturi del Vangelo di Cristo.