Marco Causarano 3Doveva essere lo scorso 28 febbraio la data (da ricordare?!?) nella quale il Comune di Modica avrebbe dovuto versare una cifra consistente (due milioni di euro) a deconto di un debito di svariati milioni accumulato per l’utilizzo della discarica di San Biagio di Scicli all’inizio degli anni 2000.

Come nulla fosse – peraltro – è trascorsa infruttuosamente anche tale data, di quella che appare una storia senza fine alla Micheal Ende, non fosse che non si tratta di un romanzo per ragazzi ma della triste realtà di un rapporto che dovrebbe essere di leale convivenza fra due enti locali limitrofi.

Sull’argomento è intervenuto il Consigliere Comunale del PD, Marco Causarano: “a leggere la deliberazione di giunta comunale modicana n. 32 dello scorso 14/2/2014, era facilmente prevedibile l’esito infruttuoso anche di questa determinazione di pagamento (troppe promesse abbiamo ascoltato negli anni), essendo la stessa legata ad una definizione transattiva del pesante nodo degli interessi capitalizzati sulla quota capitale da versare (pari a 123.015,21 euro secondo il Comune di Modica, qualche milione di euro secondo quello di Scicli), a fronte  di una quota capitale che – da ultimo la giunta Abbate – riconosce in 5.932.539,52 euro.

Il nulla di fatto è derivato dalla circostanza che il Comune di Scicli ha preso tempo per verificare la quantificazione degli interessi legali, che non è vicenda da poco, sicchè anche quella scadenza è trascorsa.

Epperò non possiamo che ritenerci sempre più “indignati” dalla nonchalance con la quale un ente, molto più grande del nostro, ancora una volta affronta la vicenda e tarda a pagare anche la quota capitale sulla quale – peraltro – necessita una delibera del consiglio comunale modicano per il riconoscimento del debito fuori bilancio, che rappresenta un atto propedeutico al pagamento delle somme.

Mi dispiace – dice Causarano –  per i rispettabili cittadini modicani (che pure la tassa sui rifiuti l’hanno pagata anche negli anni in cui si è accumulato il debito), ma non è dignitoso che l’ente che li rappresenta tergiversi ancora sul pagamento di somme per cui non sussiste materia del contendere (mi riferisco alla quota capitale), specie quando l’ente si è trovato nella disponibilità di parecchi milioni di euro allorchè anche Modica ha beneficiato delle somme per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, quali quelli riconosciuti del D-l- 35 dell’8 aprile 2013.

Saremmo desiderosi anche noi di conoscere, come la collega modicana Ivana Castello che ha depositato un’interrogazione sul punto nei giorni scorsi, in che modo sono stati spesi gli oltre quaranta milioni di euro che la Cassa Depositi e Prestiti aveva concesso quale anticipazione al Comune di Modica per il pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili maturati sino al 31 dicembre 2012.

Una pioggia di milioni (Scicli né ha avuto poco più di 6 milioni per le stesse tipologie di finanziamento, tanto per avere un’idea!) della quale qui non abbiamo visto il becco di un quattrino.

E se tutte le amministrazioni sciclitane, nell’arco di oltre un decennio, hanno mostrato tutta la loro debolezza nel far valere quello che è un diritto legittimo, confidiamo che il giusto rapporto tra enti limitrofi non venga abusato oltre, che il rispetto dei cittadini e la correttezza nei rapporti non hanno colore di campanile.

Riteniamo che questo possa avvenire solo allorchè Modica cominci con il pagare la quota capitale del debito in questione che la stessa giunta Abbate ha riconosciuto come dovuto e sul quale – lo ribadiamo – non esiste materia del contendere”.